Taglio del nastro, nel Polo Energetico Integrato di A2A, per il primo impianto termodinamico STEM® – Magaldi. La centrale da 2 MW sfrutta un letto fluido di sabbia per accumulare il calore
(Rinnovabili.it) – Conservare nella sabbia l’energia ricavata durante le ore solari e utilizzarla, sotto forma di elettricità, anche quando il Sole non c’è. Si potrebbe riassumere in questo modo il funzionamento del termodinamico STEM ®, vero e proprio gioiello del “made in Italy” che ha preso casa in Sicilia. Qui infatti, e più precisamente nel Polo Energetico Integrato del gruppo A2A a San Filippo del Mela, è stato inaugurato il primo impianto solare STEM® – Magaldi, un modulo della capacità di 2 MW termici di energia, che si estende su una superficie totale di 2,25 ettari.
Come funziona il termodinamico STEM®
La tecnologia – sviluppata dal Gruppo Magaldi di Salerno – sfrutta la tecnica del beam down: una serie di eliostati (786 nel caso dell’impianto siciliano) inseguono il Sole nella sua traiettoria per concentrarne i raggi su un ricevitore, destinato ad accumulare il calore durante le ore ad elevata insolazione. L’impianto sfrutta le capacità di un letto fluido di sabbia che, grazie alla concentrazione delle radiazioni solari, permette il raggiungimento di alte temperature e pressioni nei cicli termodinamici tipiche delle centrali a combustibili fossili.
Il singolo modulo STEM® da 2 MW (ma sono combinabili fra loro per aumentare la capacità) è in grado di produrre vapore surriscaldato a 520°C ad alta pressione in base alle caratteristiche del ciclo termodinamico dedicato. Lo stesso consente, inoltre, un accumulo termico pari a 6 ore alla potenza nominale o una maggiore durata nel caso in cui sia richiesta una potenza inferiore.
E’ proprio questo aspetto che caratterizza e contraddistingue STEM®: la sabbia gli permette di funzionare come una “batteria solare”, accumulando calore durante le ore ad elevata insolazione, conservandolo per lunghi periodi e rilasciandolo quando il Sole non c’è, secondo il profilo di carico delle utenze finali. Uno storage termico piuttosto flessibile, con la possibilità di accendere e spegnere l’impianto senza particolari vincoli tecnici, garantendo un funzionamento h24 per 365 giorni l’anno, e un capacity factor che può arrivare fino all’85%, di gran lunga superiore alle altre fonti rinnovabili.
Dentro il Polo energetico Integrato
L’innovativa struttura avviata a San Filippo del Mela è il frutto della collaborazione avviata lo scorso anno tra A2A e il Gruppo Magaldi, ma non è l’unico elemento verde a qualificare il Polo Energetico Integrato.
L’area possiede anche un impianto fotovoltaico, uno di digestione anaerobica con produzione di biometano, e un impianto per la produzione di energia da Combustibile Solido Secondario (CSS) per il quale è stato avviato l’iter autorizzativo presso gli enti competenti.
“L’impianto di San Filippo del Mela affronta un processo di trasformazione graduale verso un Polo Energetico Integrato, con l’introduzione di nuove tecnologie d’avanguardia di produzione dell’energia e in linea con le migliori misure di tutela ambientale. L’inaugurazione dell’impianto solare termodinamico di oggi – sottolinea l’amministratore Delegato di A2A Valerio Camerano – si situa all’interno del percorso del piano Strategico di A2A che prevede rilevanti investimenti destinati allo sviluppo di generazione rinnovabile e alla riconversione di siti produttivi convenzionali verso soluzioni energetiche integrate, in linea con le sfide strategiche del settore. Siamo lieti della partnership con il Gruppo Magaldi”.