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Termodinamico da record, in Australia si produce vapore supercritico

Termodinamico da record, in Australia si produce vapore supercritico

 

(Rinnovabili.it) – E’ tempo di nuovi record per il solare termodinamico. A segnarli è oggi l’impianto a concentrazione realizzato dall’istituto di ricerca CSIRO a Newcastle, Australia; il gigantesco parco solare ha generato, per la prima volta al mondo, “vapore supercritico” utilizzando solo l’energia del sole. Un vero e proprio record, dal momento che questa tipologia di impianti, chiamati anche a concentrating solar power (CSP), opera solitamente a livelli subcritici, ovvero sotto quegli stessi numeri da record raggiunti da CSIRO: vapore ad una pressione di 23,5 MPa e una temperatura di 570 ° C.

Fino a ieri la produzione di vapore supercritico – utilizzato a livello globale per far lavorare le turbine delle centrali elettriche – era tecnicamente possibile solo per fonti fossili come il carbone o il gas. La differenza tra le centrali elettriche sub-critiche e quelle supercritiche è essenzialmente che le prime operano a pressioni più basse, che a loro volta possono determinare la formazione di bolle durante il riscaldamento del liquido in vapore, rendendo il processo più inefficiente.

 

Costituito da 600 specchi direzionali e due torri di ricezione, la centrale termodinamica australiana ha però smentito qualsiasi credenza o premessa, aprendo la porta ad una vera e propria rivoluzione nel settore delle energie rinnovabili. Gli ingegneri hanno sviluppato un sistema di controllo completamente automatizzato che predice il calore emesso da ogni specchio, permettendo loro di ottenere il massimo trasferimento termico, senza surriscaldare e affaticare il ricevitore. Con questo controllo, sono stati in grado di ricreare con precisione la temperatura e le pressioni necessarie per la supercriticità. “E’ come aver infranto la barriera del suono: questo cambio di passo dimostra che l’energia solare ha il potenziale per competere con le capacità prestazionali di picco dei combustibili fossili”, ha affermato Alex Wonhas, direttore del CSIRO Energy. “Invece di affidarsi alla combustione delle fonti fossili per produrre vapore supercritico, questa scoperta dimostra che le centrali del futuro potrebbero impiegare l’energia, gratuita e a zero emissioni, del sole, per ottenere lo stesso risultato.”

 

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