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Energia zero emissioni e h24, i pionieri dell’innovazione

Dalla tecnologia per misurare in tempo reale l'inerzia della rete al solare termodinamico modulare e flessibile. BNEF pubblica i finalisti del suo annuale concorso finalizzato a identificare tecnologie e soluzioni rivoluzionarie

Energia zero emissioni
via depositphotos.com

I BNEF Pioneers 2022 della transizione energetica

(Rinnovabili.it) – Nuovo sistemi d’energy storage che sfruttano la CO2. Mini impianti solari a concentrazione in grado di produrre energia zero emissioni giorno e notte. Piattaforme per una gestione smart della ricarica auto. Queste sono solo alcune delle innovazioni finite nel mirino del programma BNEF Pioneers. Da oltre un decennio BlombergNEF seleziona e premia ogni anno i “pionieri”, società e startup che stanno contribuendo alla decarbonizzazione globale con nuove tecnologie e soluzioni al servizio dell’energia, dei trasporti, dei materiali, dell’agricoltura e del clima.

 Oggi BNEF ha pubblicato i nomi dei finalisti per ognuna delle tre sfide della competizione. Ne abbiamo approfittato per guardare da vicino i nomi in lizza nella categoria “Fornire energia zero emissioni 24 ore su 24″ e scoprire quali siano le novità del comparto.

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“Le tecnologie solari, eoliche e di accumulo esistenti possono fornire circa i tre quarti del nostro fabbisogno di elettricità in futuro”, scrive BNEF. “Ma per raggiungere le zero emissioni nette sono necessarie altre tecnologie che colmino il divario rimanente. L’eliminazione dei combustibili fossili, in modo conveniente, potrebbe richiedere nuove e/o migliorate forme di generazione di carico di base; tecnologie in grado di immagazzinare elettricità rinnovabile per lunghi periodi di tempo; o tecnologie in grado di fornire inerzia, altre forme di regolazione della frequenza e della tensione e rafforzando il sistema”. E in questi ambiti che la società è andata a cercare i suoi Pionieri 2022.

Energia zero emissioni h24, i finalisti

Tra le società in gara compare Reactive Technologies con la sua GridMetrix. Si tratta di un tecnologia in grado di effettuare misurazioni dirette dell’inerzia della rete e fornire agli operatori del sistema una visibilità accurata in tempo reale delle condizioni operative. Migliorando in questo modo la gestione della capacità rinnovabile.

Vast Solar è un’azienda australiana produttrice di piccoli impianti solari termodinamici modulari (50-500 MW), in grado di efficienze ottiche e termiche superiori a quelle dei ricevitori CSP a torre centrale. Il sistema impiega il sodio come fluido termovettore.

Quaise ha invece realizzato sistemi di perforazione a onde millimetriche (tramite girotron) per l’accesso al calore geotermico profondo. La tecnologia dovrebbe permettere di perforare fino a 20 km sotto la superficie terrestre raggiungendo risorse a 500° C.

Ev.energy ha realizzato una piattaforma che permette ai proprietari di auto elettriche di ricaricare il mezzo a casa con l’elettricità più economica e più ecologica disponibile. Il tutto è gestibile tramite un’app di facile comprensione, che mostra lo stato della batteria del veicolo.

Nuvve si è fatta notare invece per i suoi caricabatterie CA e CC bidirezionali ad alta capacità e applicazione ad hoc connessa al cloud che garantisce che ogni veicolo sulla piattaforma abbia una carica sufficiente per il viaggio successivo.

In lizza appare anche un piccolo grande orgoglio italiano. Parliamo di Energy Dome, società che utilizza la CO2 per immagazzinare l’elettricità in modo conveniente e con alte efficienze.