Il solare a concentrazione punta alla competitività
(Rinnovabili.it) – In una mossa che sa tanto di rivalsa nei confronti del fotovoltaico, il Doe ha recentemente rimpolpato il budget per il solare a concertazione: 62 milioni di dollari destinati alla ricerca nel campo termodinamico, per rendere la tecnologia ancora più efficiente e soprattutto economica. Una piccola parte di questa somma è andata a Skysun, start up di Bay Village, nell’Ohio. L’azienda, in collaborazione con il Sandia National Laboratories, ha messo a punto un innovativo sistema capace di tagliare di un terzo i costi degli eliostati, ossia gli specchi impiegati per concentrare i raggi solari.
Il segreto è tutto nella struttura di ancoraggio e movimento dei collettori: attualmente negli impianti termodinamici a torre solare, ogni eliostato è dotato di un proprio supporto e di un motore singolo che gli permette di seguire l’inclinazione dei raggi solari. La Skysun ha preferito optare per un sistema multiplo, dove gruppi di specchi sono collegati fra loro e azionati dallo stesso motore. La svolta degli ingegneri della società, riportata in maniera dettagliata in uno studio del fondatore Jim Clair, sembra essere l’uso di strutture di supporto a trazione che funzionano con un solo asse.
Una modifica davvero piccola se si considera la complessità del solare a concentrazione ma che, secondo i calcoli del Sandia National Laboratories, permetterebbe ai progettisti di tagliare la spesa media per questa tipologia di sistemi di circa il 33 per cento.
Costi del solare termodinamico tagliati del 13%
Il laboratorio statunitense, spiega lo stesso Dipartimento dell’Energia, riferisce che “il raggruppamento di eliostati di Skysun può raggiungere un costo di circa 80 dollari al metro quadrato”. Se confrontato con i prezzi medi del settore, vale a dire 120 dollari al metro quadrato, risulta un evidente risparmio; inoltre la soluzione è quella che più si è avvicinata all’obiettivo della SunShot Initiative di abbassare il costo dei collettori solari a 75 dollari al metro quadrato. A conti fatti, riuscire a ridurre di un terzo questa voce di spesa significherebbe tagliare i costi complessivi del solare a concentrazione di almeno il 13 per cento.
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Va fatta una precisazione: non è la prima volta che la ricerca solare “gioca” con gli specchi degli impianti termodinamici. Il primo brevetto per eliostati collegati fra loro risale addirittura al 1978. E, da allora, sono stati diversi gli esperimenti impiantistici finalizzati a realizzare nuovi concept di concentratori. Tuttavia, aggiunge il DOE: “Nessuno di loro ha dimostrato di essere competitivo o praticabile… almeno finora”.