Cala l’LCOE: una nuova alba per la tecnologia della concentrazione solare
(Rinnovabili.it) – È tempo di competitività anche per la concentrazione solare. Se negli Stati Uniti il solare termodinamico non è riuscito ad ottenere il successo sperato, altrove ha già messo radici promettenti, abbassando in maniera significativa i costi. Nel dettaglio, nel 2018 grazie alla nuova capacità CPS (acronimo di Concentrated Solar Power) commissionata in Cina, Marocco e Sud Africa, la media ponderata globale del costo dell’elettricità (LCOE ) è scesa del 26 per cento rispetto al 2017, più di qualsiasi altra fonte rinnovabile. Un cospicuo taglio se si considera che l’LCOE della tecnologia è sceso in tutto del 46 per cento dal 2010 a oggi. Nello stesso periodo la capacità installata a livello mondiale è cresciuta di oltre quattro volte, raggiungendo i 5,5 GW alla fine dello scorso anno.
I dati sono quelli elaborati dall’agenzia internazionale IRENA nel suo rapporto Renewable Power Generation Costs in 2018 (pdf in inglese) in cui avverte: “Dato il mercato relativamente sottile per il CSP (ossia caratterizzato da scarse negoziazioni, bassa liquidità e prezzi più volatili), questo rapido calo dovrebbe essere trattato con cautela. Tuttavia, grazie ad una serie di progetti cinesi che potrebbero essere commissionati nel 2019, un rimbalzo dei costi da considerare improbabile”.
Al contrario, gli analisti IRENA sono fiduciosi che la tecnologia della concentrazione solare continui il trend discendente in termini di LCOE: per il 2020 i costi medi dovrebbero aggirarsi tra i 60 e i 100 dollari il MWh, vale a dire lo stesso livello raggiunto dall’eolico in mare aperto. Tra il 2018 e il 2021, ha affermato l’agenzia, il solare termodinamico subirà un vero e proprio “cambiamento dei costi”: l’avanzare di aste e contratti PPA dovrebbe determinare un ulteriore calo del 61% nell’intero periodo o del 27% su base annua.
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Anche in questo caso, i dati vanno presi con le pinze, ma gli esperti sembrano concordi nel ritenere la tecnologia prossima ad un nuovo e importante miglioramento della competitività.
Come per il fotovoltaico anche nel solare termodinamico la Repubblica popolare ha svolto un ruolo determinante nell’alleggerimento dei costi: sempre più attori cinesi stanno entrando nella catena di distribuzione del CSP, collaborando direttamente alla realizzazione di progetti mediorientali. Basti pensare al caso del fondo statale cinese Silk Road Fund che si è fatto spazio nel Noor Energy 1, il gigantesco progetto solare di Dubai da 950 MW.
Ma soprattutto si è iniziato a pensare in grande, un elemento fondamentale per la tecnologia della concentrazione solare dal momento che la sua redditività (il rapporto costo-efficacia) aumenta con le dimensioni degli impianti.
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