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Con il Decreto rinnovabili il termodinamico spicca il volo

(Rinnovabili.it) – Un settore capace di creare occupazione diretta e non delocalizzabile, di dar vita a una filiera industriale italiana di alta tecnologia e di incrementare l’export nazionale. Per il Presidente di ANEST, Gianluigi Angelantoni, il solare termodinamico sarebbe più che valorizzato dall’emanazione del nuovo decreto sulle energie rinnovabili non fotovoltaiche e sembrerebbe aprirsi a un importante sviluppo di mercato, dovuto a un buon livello di incentivazione, una buona coesistenza con altre fonti rinnovabili e l’accresciuta dimensione degli impianti incentivabili. Le disposizioni contenute nell’Art. 28 del decreto, infatti, hanno migliorato la finanziabilità di una tipologia di impianti che normalmente richiede ingenti investimenti e lunghi tempi di realizzazione (2-3 anni): incentivi idonei a realizzare impianti e a consolidare la filiera, accumulo termico modulare (in funzione della taglia dell’impianto), tariffa di incentivazione massima per installazioni “ibridizzate” con altre rinnovabili, aumento del tetto di superficie captante a 2,5 milioni di metri quadrati e incremento a 24 mesi del periodo per la realizzazione degli impianti dalla data nella quale verrà raggiunto il limite di superficie captante cumulativa.

«La prospettiva contenuta nel decreto – ha commentato Angelantoni – consente ora di creare stabilità nel mercato garantendo una tariffa remunerativa che diminuirà nel tempo in relazione al consolidamento delle esperienze operative, una potenza installabile di MW coerente con le opportunità del mercato e un orizzonte temporale sufficientemente ampio, idoneo ad assecondare le esigenze di finanziamento e le logiche autorizzative e di costruzione degli impianti solari termodinamici».

Il Presidente di ANEST è convinto che le disposizioni attuali consentano ulteriori innovazioni di sistema che potranno garantire al Paese anche un ritorno economico.

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