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Cina, nel deserto dei Gobi 25 km2 di solare termodinamico

solare termodinamico in cina

 

(Rinnovabili.it) – Il più grande impianto solare termodinamico della Cina nascerà sulla sabbia del deserto dei Gobi, nella provincia di Quinghai, ed avrà le dimensioni di una piccola cittadina. Delingha, questo il nome della mega centrale, si estenderà infatti su oltre 25 km2 di terreno, e sarà caratterizzata da sei enormi torri solari su cui centinaia di eliostati concentreranno i raggi luminosi.
Una volta completato, l’impianto avrà una potenza di picco di ben 200 MW, abbastanza da fornire energia elettrica a oltre 1 milione di famiglie l’anno in tutto il Qinghai.

 

“Il suo sistema di accumulo di calore è progettato per lavorare alla massima efficienza per 15 ore, quindi, è in grado di garantire una produzione di energia continua e stabile”, ha spiegato alla stampa Wu Longyi, board chair  della società che ha in incarico il progetto. I lavori, che nelle ottimistiche previsioni della compagnia, dovrebbero concludersi entro la fine del 2017, procederanno per fasi, la prima delle quali prevede l’istallazione di due torri solari per una capacità di 135 MW. Il progetto è nato da una joint venture fra la cinese Shanghai Electric Group e l’americana BrightSource Energy, che è già partner dell’impianto a concentrazione solare più grande al mondo (quello nel deserto di Mojave negli Stati uniti, in grado di generare 392 MW) e durante la sua realizzazione, si stima, creerà tra 500 e 1.000 nuovi posti di lavoro. A regime permetterà di evitare di bruciare 4,26 milioni di tonnellate di carbone all’anno, riducendo le emissioni di 896mila tonnellate di CO2 e di 8mila tonnellate di diossido di zolfo.

 

L’impianto di Delingha è solo uno dei molti progetti rinnovabili innovativi intrapresi in Cina per accaparrarsi il primo posto nel settore delle green energy mondiale.
Tra il 2005 e il 2014, la Repubblica popolare ha aumentato la sua capacità solare di ben 40.000 volte raggiungendo i 28 GW; peccato che molti grandi impianti già realizzati non abbiano le infrastrutture per la distribuzione dell’energia.

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