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Urgente una transizione energetica per riscaldamento e raffrescamento

Vantaggi, blocco degli investimenti, e politiche per favorire la diffusione di energia per riscaldare e raffrescare grazie all’uso delle rinnovabili. Sono una priorità per i Paesi che si sforzano di raggiungere gli obiettivi climatici; e soprattutto per coloro che vogliono costruire economie più resilienti e sostenibili

riscaldamento e raffrescamento
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Il nuovo report di Irena, IEA e Ren21 dedicato alla trasformazione verde dei settori del riscaldamento e raffrescamento

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Vantaggi, blocco degli investimenti, e politiche per favorire la diffusione di energia per riscaldare e raffrescare grazie all’uso delle rinnovabili. Questo quanto emerge dal rapporto (pdf) realizzato dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) insieme con l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) e la Renewable energy network for the 21st century (Ren21).

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In particolare il documento rivolge la sua attenzione alla transizione, e per riscaldamento e raffrescamento identifica cinque possibili scenari che contemplano l’elettricità prodotta da rinnovabili, il gas, la biomassa sostenibile, il solare termico e la geotermia. In sostanza – viene spiegato – riscaldamento e raffrescamento basati sulle rinnovabili sono una priorità per i Paesi che si sforzano di raggiungere gli obiettivi climatici; e soprattutto per coloro che vogliono costruire economie più resilienti e sostenibili. Inoltre – si osserva nel rapporto – la transizione verso il riscaldamento e il raffrescamento ‘pulito’ può attrarre investimenti, creare milioni di nuovi posti di lavoro e contribuire alla ripresa economica, e allo stesso tempo stimolare le economie locali e migliorare le condizioni di vita delle persone, rafforzando sia la sicurezza energetica che l’indipendenza dei Paesi.

Il riscaldamento e il raffrescamento efficienti dal punto di vista energetico basati su fonti rinnovabili – ha affermato il direttore generale di Irena Francesco La Camerasono emersi come una priorità urgente per i Paesi che si sforzano di rispettare gli impegni sul clima così come recita l’accordo di Parigi. La transizione può contribuire a mettere a disposizione di tutti i servizi di riscaldamento e di raffrescamento necessari, anche nelle isole più remote e nei Paesi meno sviluppati dell’Africa e dell’Asia”.

La domanda di riscaldamento e raffrescamento rappresenta circa la metà dei consumi energetici finali globali, soprattutto per i processi industriali, seguiti dalle attività residenziali e da quelle agricole. Al momento la maggior parte di questa energia proviene da combustibili fossili; ed è per questo che sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico, con oltre il 40% delle emissioni globali di CO2 per l’energia. 

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Nel rapporto viene fatto presente come la domanda di riscaldamento e raffreddamento sia destinata a crescere. Anche se finora la politica ha prestato poca attenzione a questo tipo di transizione energetica; tanto che alla fine del 2019 soltanto 49 Paesi, per lo più all’interno dell’Ue, avevano obiettivi nazionali per riscaldamento e raffrescamento da fonti rinnovabili. La situazione andrebbe affrontato con urgenza, e immaginata anche come percorso da intraprendere per offrire nuove opportunità alla ripresa per la fase post emergenza da coronavirus. La transizione alle fonti rinnovabili contribuirà infatti a aumentare l’accesso a servizi di riscaldamento e raffrescamento puliti, convenienti e affidabili, anche su quelle isole più lontane dalla terra ferma che tanto ne hanno bisogno, e soprattutto in alcuni Paesi meno sviluppati dell’Africa e dell’Asia.