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Se il supercondensatore si ricarica con il sole

Il gradiente di temperatura generato sfruttando il calore del sole può ricaricare efficacemente il supercondensatore termoelettrico creato da un team di svedesi

Se il supercondensatore si ricarica con il sole

 

(Rinnovabili.it) – I ricercatori del Laboratorio di Elettronica Organica presso l’Università di Linköping, in Svezia, sono riusciti a portare a termine una grande impresa: hanno realizzato un supercapacitors, o supercondensatore, che può essere caricato con il sole. E per funzionare non ha bisogno di materiali pericolosi, tossici o costosi. Una situazione doppiamente vincente, spiegano gli scienziati, che non dovrebbe essere difficile da portare su scala industriale.

 

Il lavoro svedese, recentemente pubblicato sulla rivista Energy & Environmental Science, si è focalizzato sulla natura degli elettroliti impiegati. I supercapacitors sono sistemi di accumulo energetico costituiti da un elettrolita di particelle cariche – ioni – tra due elettrodi. La carica viene memorizzata accanto agli elettrodi, per lo più realizzati in nanotubi di carbonio.

 

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Uno dei fenomeni fisici sfruttati dal team svedese è che se un supercondensatore è esposto a un gradiente di temperatura – cioè, se un’estremità è calda e l’altra fredda – gli ioni precipitano verso il lato freddo, producendo una corrente elettrica (effetto termoelettrico). Per molti anni, i ricercatori del Laboratorio per l’elettronica organica testato elettroliti fluidi composti da ioni e polimeri conduttori per trovare il giusto mix. Dopo anni di esperimenti hanno trovato i polimeri che cercavano e hanno prodotto un elettrolita con capacità di convertire il calore in elettricità 100 volte maggiore rispetto quelli normalmente utilizzati.

 

“Non sappiamo ancora esattamente il motivo per cui riusciamo a ottenere questo effetto. Ma il fatto è che siamo in grado di convertire e immagazzinare 2.500 volte più energia di quanta il miglior supercondensatore oggi riesca a ottenere con un generatore termoelettrico”, spiegano gli scienziati.

 

L’elettrolita contiene solo materiali non pericolosi, semplici ed economici che risultano stabili e possono essere gestiti a temperatura ambiente. La ricerca potrebbe portare in un futuro a breve termine un nuovo dispositivo di accumulo di energia, caricato dal calore del Sole durante il giorno o da quello scartato da un processo industriale.