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Spagna, sospesi gli eco-incentivi per il deficit di bilancio

(Rinnovabili.it) – Con il pericolo sempre più concreto che deficit spagnolo possa rivelarsi più ampio del target concordato con l’Europa e con il fiato di Bruxelles costantemente sul collo, Madrid è passata all’azione, raccogliendo gli sforzi per il varo delle attese prime tre grandi riforme. A farne le spese è però ora il settore delle energie rinnovabili che finisce per primo sotto la scure del governo Rajoy. Il Ministro dell’Industria, José Manuel Soria, ha annunciato oggi l’approvazione di un decreto con cui, provvisoriamente, verranno sospese le procedure di pre-assegnazione delle autorizzazioni ed eliminati gli incentivi economici per i nuovi impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili.

Nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, Soria ha spiegato che si tratta di una decisione “temporanea” adottata per aiutare a controllare il deficit di bilancio e che non rappresenta alcun rischio per la sicurezza degli approvvigionamenti elettrici. A conferma, i dati presentati dallo stesso ministro secondo cui la Spagna ha attualmente istallato “più del doppio” della richiesta interna di energia, 106.205 MW a fronte di una domanda di picco è 38.287 MW. La sospensione interesserà tutte le tecnologie del regime speciale, vale a  dire eolico, solare fotovoltaico, solare termico, cogenerazione, biomasse, biogas, piccole centrali idroelettriche e alimentate a rifiuti, nonché gli impianti regime ordinario paragonabili alle tecnologie incluse nel regime. Saranno esclusi invece gli impianti esistenti o progetti che sono già stati approvati per l’entrata nel regime tariffario.

La misura ha suscitato le repentine reazioni sia del comparto industriale che di quello ambientalista.  Parlando alla stampa il responsabile Energia di Greenpeace José Luis Garcia, ha etichettato come “ingiustificabile” la paralisi “dello sviluppo delle energie rinnovabili, fattore in grado creare posti di lavoro e sviluppo economico per la Spagna mentre si continua a sostenere finanziariamente carbone ed energia nucleare”.

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