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Solare a concentrazione: gli impianti si raffreddano ad aria

Un gruppo di ricercatori europei sta testando un sistema di raffreddamento ad aria da collegare ai condensatori degli impianti solari CPS

(Rinnovabili.it) – Un gruppo di ricercatori europei sta cercando di sviluppare un nuovo dispositivo in grado di migliorare le prestazioni degli impianti solari. Il progetto alla base dell’iniziativa è stato battezzato MACCSOL (‘The Development and Verification of a Novel Modular Air Cooled Condenser for Enhanced Concentrated Solar Power Generation’) ha lo scopo di indagare tecnologie di raffreddamento a secco efficienti iniziando con i test di un condensatore modulare raffreddato ad aria (MACC) che incorpora sensori in grado di rilevare le variazioni di temperatura, vento e di condizioni ambientali generali che grazie ad uno specifico algoritmo fanno variare l’intensità del flusso d’aria generato per il raffreddamento.

Il consorzio alla base del progetto, che ha ricevuto 4 milioni di euro di finanziamenti europei, è guidato da Università irlandese di Limerick e comprende tre università e quattro partner industriali che stanno lavorando per eliminare l’uso di acqua nei sistemi di raffreddamento degli impianti solari a concentrazione. I coordinatori del progetto dicono che il nuovo MACCSOL dovrebbe permettere agli impianti CSP per aumentare la potenza netta, riducendo i costi di utilizzo.

In caso di successo il progetto potrebbe portare numerosi vantaggi economici e sociali favorendo la distribuzione dei sistemi CSP anche in zone desertiche prove di acqua con un calo dei costi della produzione energetica e dell’energia al consumatore. I ricercatori hanno infatti calcolato un calo del costo per chilowattora del 2% rispetto ai sistemi con raffreddamento a secco esistenti.