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Simson (UE): le pompe di calore saranno le caldaie di domani

La commissaria europea all'Energia anticipa alcuni elementi chiave della prossima strategia UE sulle pompe di calore e annuncia: "stiamo ragionando su una data finale per le caldaie fossili autonome”

Pompe di calore per riscaldamento
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In via di definizione il Piano d’azione comunitario sulle pompe di calore

(Rinnovabili.it) – “Le pompe di calore sono pronte a diventare la tecnologia di riscaldamento tradizionale”. Lo ha affermato Kadri Simson, commissaria europea all’energia parlando la scorsa settimana all’Heat Pump Forum 2023 ricordando i numeri del 2022. Lo scorso anno il settore ha installato quasi tre milioni di nuove unità nel Vecchio Continente. Un dato in forte rialzo rispetto al passato e su cui ha pesato non poco la crisi energetica, ma che non basta se l’obiettivo finale è decarbonizzare il settore della climatizzazione. Ecco perché l’esecutivo UE sta preparando un piano d’azione dedicato per le pompe di calore (pdc).

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“Come tutti sapete, è attualmente in fase di realizzazione. Ci aspettiamo che venga pubblicato dopo l’adozione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. In questo quadro, vogliamo accelerare la diffusione delle pompe di calore e gettare le basi affinché diventino progressivamente la nuova caldaia”, ha spiegato Simson. La strategia sarà incentrata su quattro diversi pilastri: partenariato, comunicazione e competenze, continuità, finanziamento.

“Partenariato perché abbiamo bisogno di un’ampia Heat Pump Partnership tra l’industria, la Commissione europea, le istituzioni finanziarie dell’UE, gli Stati membri e le regioni dell’UE, gli istituti di ricerca e formazione industriale e altre parti interessate […] Comunicazione e competenze perché sappiamo quanto sia importante sensibilizzare i cittadini, le imprese e le piccole industrie”. Basti pensare che per raggiungere gli obiettivi di implementazione delle pompe di calore stabiliti nell’ambito di REPowerEU, l’Unione Europea avrà bisogno di altri 750.000 installatori entro il 2030. Nel contempo il grande pubblico ha bisogno di essere costantemente informato sulla tecnologia, le sue diverse applicazioni, così come sui costi iniziali e operativi.

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“Continuità perché l’attuazione degli sviluppi legislativi e politici in corso sarà fondamentale per l’implementazione delle pompe di calore”, prosegue la Commissaria UE. “E infine il finanziamento perché comprendiamo la necessità di finanziamenti più accessibili”. Tutto questo arriva in un momento fondamentale in cui Bruxelles sta lavorando anche al regolamento di attuazione sulla progettazione ecocompatibile per gli apparecchi per il riscaldamento degli ambienti. E per incentivare soluzioni con pdc, le nuove norme sull’ecodesign potrebbero contenere una sorpresa, come spiega Simson. “Una considerazione è quella di fissare una data finale per le caldaie fossili autonome”.