Rinnovabili • Teleriscaldamento rinnovabile: il tassello mancante ai piani UE sull’energia

Ridurre i consumi energetici con il riscaldamento bastato sui dati

Messo a punto dal progetto norvegese Databygg un sistema di controllo predittivo del riscaldamento domestico

riscaldamento basato sui dati
via depositphotos.com

Riscaldamento basato sui dati, come funziona?

(Rinnovabili.it) – È possibile scaldare i nostri edifici in maniera più intelligente per ridurre gli sprechi e fornire calore solo quando e dove serve? È partito da questa domanda nel 2021 il progetto di ricerca Databygg, iniziativa finalizzata a sviluppare un sistema di riscaldamento basato sui dati. Guidato dalla società informatica Kiona in collaborazione con l’istituto di ricerca norvegese SINTEF e la società immobiliare DNB Næringseiendom, il Databygg  sta tuttora lavorando sulla progettazione di un “Cognitive Building“. Di cosa si tratta? Di un edificio intelligente particolarmente evoluto, in grado di anticipare le esigenze di chi lo abita. Un ecosistema responsivo ed autonomo capace di garantire il comfort e il risparmio energetico in miniera utente-specifica.

Nel complesso gli edifici cognitivi si basano sull’analisi di dati, storici e in tempo reale, per prevedere tutta una serie di condizioni tecniche, adeguando la gestione di conseguenza e migliorando di continuò il proprio funzionamento attraverso l’autoapprendimento.

leggi anche Pompe di calore a propano per dire addio il riscaldamento a gas

Ed è esattamente questo l’approccio seguito dai partner di Databygg. Come racconta Norvegian SciTech News, il consorzio sta mettendo a punto nuovi algoritmi con cui regolare i riscaldamenti edilizi prevedendo le esigenze future. “L’algoritmo di controllo che stiamo sviluppando in questo progetto tiene conto non solo della temperatura esterna, ma anche delle previsioni meteorologiche e dell’utilizzo pianificato degli edifici”, afferma Åsmund Svinndal, CBDO e responsabile della ricerca e sviluppo di Kiona. “Il nostro obiettivo è fornire esattamente tutta l’energia necessaria per mantenere la temperatura ambiente desiderata”.

Il lavoro è partito dai dati ottenuti da IWMAC attraverso 1.200 miliardi di misurazioni in 3.800 edifici nella regione nordica. Le informazioni hanno permesso di realizzare un modello per il controllo predittivo del riscaldamento sulla base della temperatura di mandata. A questo sono stati affiancati algoritmi che regolano automaticamente la temperatura in risposta a misurazioni interne effettuate ogni 30 minuti. 

I test effettuati lo scorso anno in un edificio per uffici nella Norvegia centrale hanno mostrato che il sistema di riscaldamento basato sui dati ha permesso di ridurre i consumi energetici del 10-15% senza perdere di comfort.

leggi anche Riscaldamento domestico, 10 consigli per risparmiare sulla bolletta