Refrigeranti ecologici per pompe di calore
(Rinnovabili.it) – Pompe di calore a propano da installare all’interno per abbandonare il riscaldamento domestico a gas? L’idea oggi suona ancora acerba e fonte di qualche preoccupzione. Eppure su questo obiettivo sta lavorando con convinzione il progetto tedesco LCR290, guidato dal Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems ISE e finanziato dal Ministero federale per gli Affari Economici e l’Energia.
Il lavoro è sostenuto economicamente e accompagnato tecnicamente da un ampio consorzio industriale di produttori europei di pompe di calore, tra cui figurano grandi nomi come Bosch e Viessmann. E si basa su piattaforma di sviluppo congiunto che dovrebbe permettere una rapida implementazione dal laboratorio alla fabbrica, riducendo i costi per le società partecipanti. L’iniziativa impegnerà i ricercatori fino al 2025 su tre grandi obiettivi: sviluppare soluzioni a pompa di calore per i sistemi di riscaldamento a pavimento, per quelli centralizzati installati all’interno e per quelli con classi di potenza superiori realizzati all’aperto.
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“Abbiamo bisogno di soluzioni a pompa di calore standardizzate per sostituire i sistemi di riscaldamento a gas e gasolio per tutte le applicazioni nel settore immobiliare”, spiega la ricercatrice e ingegnere Lena Schnabel, responsabile del dipartimento Tecnologia di riscaldamento e raffreddamento presso Fraunhofer ISE. “Il propano è diventato una soluzione refrigerante riconosciuta dall’industria” di settore “ed è ora ampiamente utilizzato nelle pompe di calore esterne. Ciò di cui abbiamo bisogno ora sono soluzioni che possano essere implementate anche all’interno”.
Pompe di calore a propano, la sicurezza prima di tutto
Ma per impiegare pompe di calore a propano nelle case, in sostituzione dei tradizionali sistemi di riscaldamento, devono essere osservati requisiti di sicurezza speciali. Seppur non tossico, questo idrocarburo è infiammabile e deve essere maneggiato con cura.
La base di partenza è costituita dai risultati del progetto LC150, sempre a firma Fraunhofer ISE, che ha sviluppato un circuito di refrigerazione standardizzato a ridotto refrigerante. L’iniziativa ha già dimostrato che è possibile ottenere una capacità di riscaldamento da 7 a 10 kW con meno di 150 grammi di propano. Questo risultato permetterà agli scienziati di implementare in un nuovo concept di riscaldamento a pavimento sviluppando anche anche dispositivi di accumulo adeguati, soluzioni per il collegamento al sistema idraulico e sistemi di controllo e sicurezza. Lavorando anche su impianti più grandi per il riscaldamento centralizzato.
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“Il progetto LC150 ha dimostrato che lavorare su una piattaforma è anche una grande motivazione per le imprese a fornire i propri servizi e apportare modifiche specifiche. Inoltre, il progetto offre ai partner l’opportunità di fare rete e consente di raggruppare attività di standardizzazione e preparazione al mercato, che spesso richiedono tempo e spese”, spiega la project manager Caterina Morawietz. Le aziende partecipanti hanno accesso a tutti i risultati del progetto, nonché all’uso indiretto delle strutture di prova e all’esperienza del Fraunhofer ISE nella gestione del propano. Idealmente, il vantaggio per i produttori coinvolti è ulteriormente garantito dai diritti di proprietà intellettuale (brevetti, modelli di utilità, protezione del design).