La riqualificazione energetica degli edifici civili assieme ad una diffusa operazione di elettrificazione dei riscaldamenti potrebbe ridurre drasticamente la spesa dei consumatori, l'uso del gas e la diadema italiana dal Russia
Installare una pompa di calore, quale il risparmio in bolletta?
(Rinnovabili.it) – La prima voce di consumo in Italia? Il settore civile e, nello specifico, il riscaldamento domestico. La maggior parte dei consumi degli utenti residenziali (67%) proviene proprio dagli sforzi per tenere al caldo le abitazioni. E il vettore energetico utilizzato principalmente è il gas naturale (59,5%).
Va da sé che un intervento profondo e diffuso per migliorare l’uso dell’energia a questo livello potrebbe dare una mano all’Italia nella strada verso l’indipendenza dal gas russo. Il come lo mostra il nuovo studio Elemens “Dal Gas alle rinnovabili. Scenari e benefici economici dalla decarbonizzazionedei sistemi di riscaldamento degli edifici”. Elaborato per Legambiente e Kyoto Club, il documento mette a fuoco una ricetta precisa, fatta essenzialmente da due elementi: efficientamento energetico e elettrificazione dei consumi termici, con un focus dedicato alle pompe di calore.
Come slegarsi dal passato
Nel dettaglio, il rapporto analizza gli effetti energetici ed economici che interventi di questo tipo potrebbero avere su un breve periodo e medio periodo a livello nazionale. “L’attuale crisi energetica ha messo in evidenza la fragilità di un sistema energetico largamente basato sulle importazioni di fonti fossili e in particolare di gas”, ha affermato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente in occasione del lancio del report. “In tutto ciò in Italia continuiamo a incentivarlo, unico paese al mondo che regala caldaie a metano spendendo miliardi di euro ogni anno. Una follia che stiamo pagando a caro prezzo”.
Se l’Italia riqualificasse il patrimonio edilizio ed elettrificasse i riscaldamenti, potrebbe nel giro di tre anni arrivare a risparmiare il 41% delle importazioni di gas russo; e con esso 22 milioni di tonnellate di CO2 all’atmosfera. A beneficiarne sarebbero anche le tasche degli italiani. Interventi di riqualificazione energetica – dal cappotto termico alla sostituzione dei serramenti – unitamente all’installazione di pompe di calore permetterebbe agli edifici di risparmiare fino al 66% sulla bolletta (dato calcolato sui valori delle fatture del Q1-22 per un consumo annuo dell’edifico di 136 MWh/m2). Aggiungendo l’autoconsumo, la percentuale di riduzione potrebbe arriva all’80%.
Le buone pratiche estere
Nello studio di Elemens vengono citati anche alcuni esempi di politiche adottate all’estero a cui ispirarsi. Si va dall’Irlanda dove nel febbraio del 2020 è stato approvato un pacchetto per supportare il miglioramento delle classi energetiche degli edifici, con l’obiettivo di portare almeno 500.000 abitazioni in classe B2. Alla Francia che ha deciso di portare a 9.000 euro l’incentivo a supporto dell’installazione di pompe di calore e al Belgio, dove il Climate Plan della regione delle Fiandre mira a rendere obbligatorio entro il 2023 la riqualificazione energetica degli edifici acquistati almeno fino alla classe D.