Dalla Casa Energy2 alle possibili applicazioni del solare termico, l'azienda Schüco si conferma leader internazionale, dimostrando ancora una volta le potenzialità architettoniche della sua sapiente tecnologia "green".
Tenendo conto del continuo aumento della richiesta energetica globale, a fronte di un’inesorabile diminuzione dei combustibili fossili, l’impiego di fonti energetiche naturali e rinnovabili è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. In prima linea in questo campo, l’azienda Schüco ha dimostrato già da tempo la sua leadership indiscussa, sviluppando soluzioni per l’involucro edilizio, capaci di assicurare livelli energetici e qualitativi molto elevati in grado di integrare fra loro le varie tecnologie che utilizzano le fonti rinnovabili: ne è un esempio la Casa Energy2, un edificio altamente sostenibile a zero emissioni.
Questa e molte altre sperimentazioni, portate avanti da Schüco, dimostrano l’importanza dell’intervento tempestivo sul comparto edilizio, unica soluzione possibile per contribuire significativamente a ridurre la richiesta globale di energia. In questo ambito, lavorare sull’involucro edilizio per migliorarne le prestazioni, garantisce la possibilità di ottenere eccellenti risultati in termini di consumo per il riscaldamento ed il raffrescamento degli edifici, nonchè per la produzione di acqua calda sanitaria, fattore da non sottovalutare.
Per approfondire queste interessanti tematiche, ci siamo rivolti al Dr. Renato Carta, Direttore Divisione Energie Rinnovabili per Schüco Italia, impegnato in prima linea nella sperimentazione tecnologica di quest’azienda.
Dottor Carta, l’azienda Schüco ha sapientemente trasformato il desiderio di pochi in una missione aziendale, investendo moltissime risorse a favore delle sperimentazioni tecnologiche green applicate all’architettura, racchiudendo un vasto bagaglio di conoscenze all’interno del progetto per la Casa Energy2. In cosa consiste questo progetto?
R.C.: “Si tratta di un edificio che, utilizzando i sistemi Schüco, risparmia energia grazie ad un involucro edilizio energeticamente efficiente, producendo simultaneamente energia pulita attraverso i sistemi solari (fotovoltaico, termico e pompe di calore).
Il risultato è una casa a zero emissioni di CO2, in cui l’integrazione dei sistemi Schüco per finestre e facciate, consente di diminuire i consumi, contribuendo al raggiungimento di prestazioni energetiche in classe A, senza trascurare tutti gli elementi che concorrono al mantenimento di un elevato livello di comfort, di luminosità e di design. La Casa Energy2 è dunque progettata per limitare al minimo i consumi e le dispersioni termiche. Accanto alle componenti che potremmo definire passive, ci sono poi tutti gli aspetti legati alla produzione diretta di energia, che consentono al progetto di raggiungere lo standard delle zero emissioni.
In particolare, con l’installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda integrato alla struttura, è possibile coprire i consumi energetici fino al 65%. Nel caso specifico della Casa Energy2, l’impianto solare termico viene installato in combinazione con una pompa di calore integrata in accumulo solare, che consente di trasformare i consumi di gas in consumi elettrici, assicurando la produzione di acqua calda sia per il riscaldamento che per usi sanitari”.
Volendo quantificare il grado di risparmio energetico, quanto possiamo guadagnare con l’applicazione di questi sistemi?
R.C.: “Prima di tutto bisogna considerare le elevate prestazioni dell’involucro edilizio della Casa Energy2, che grazie alle sue peculiarità è in grado di escludere qualsiasi tipo di dispersione termica ed un elevato grado di isolamento, sia per quanto riguarda le componenti opache che per quelle trasparenti. Entrando nel dettaglio delle componenti attive per la produzione energetica, possiamo arrivare a livelli altamente performanti. Si tratta di una casa a zero emissioni, dove la richiesta energetica è completamente garantita dalla produzione generata dagli impianti da fonti rinnovabili.
Mediamente per un’abitazione tipo di 150 mq, il consumo di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria si aggira attorno ai 4.000 kWh di energia termica; grazie all’impianto solare termico affiancato alla pompa di calore integrata, è possibile coprire più del 65% della richiesta energetica totale, arrivando a produrre fino a 2.600 kWh di energia termica.
Dotando poi la Casa Energy2 di una pompa di calore geotermica per il riscaldamento ed il raffrescamento interno, ed installando un impianto fotovoltaico in grado di produrre l’energia necessaria a coprire l’intero fabbisogno (sia quello delle normali utenze domestiche che quello delle pompe di calore), si ottiene un valore energetico pari alla richiesta, annullando completamente le emissioni di CO2″.
Da quanto emerso dalle recenti indagini, il settore del solare termico italiano occupa addirittura il secondo posto in Europa subito dopo la Germania, come capacità totale installata, aggirandosi attorno ai 2,7 milioni di mq (2,0 GWth). Dunque un mercato estremamente importante per lo sviluppo economico del nostro Paese soprattutto considerando i recenti avvenimenti, ma entrando nel merito della Normativa di settore, qual’è lo stato dell’arte della regolamentazione italiana sul solare termico? Si arriverà ad un vero e proprio Conto Energia da hoc per il solare termico?
R.C.: “La recente Manovra Salva Italia ha prorogato al 31 dicembre 2012 la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici, aggiungendo tra gli interventi agevolabili, la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione dell’ACS (acqua calda sanitaria).
Ad oggi è già stato fatto molto in termini di recepimento della Direttiva 2009/28/CE, ma molto lavoro resta ancora da fare. Primo fra tutti la differenziazione della normativa in base alle diverse tecnologie e la semplificazione amministrativa, un punto dolente nel sistema italiano che troppo spesso gioca a sfavore di coloro che avrebbero interesse ad investire nel settore dell’energia pulita. Queste problematiche si affiancano all’importanza di integrare gli impianti solari all’architettura, rendendo a tutti gli effetti operativa la Direttiva 2009/28/CE che, per altro, già prevede l’obbligo di soddisfare tramite fonti rinnovabili il 50% dei consumi per ACS ed il 20% della somma dei consumi per ACS, riscaldamento e raffrescamento.
Per concludere restiamo in attesa della definizione di un vero e proprio Conto Energia per il solare termico, commisurando il valore degli incentivi in base alla quantità di energia prodotta, uno strumento che consentirebbe uno sviluppo esponenziale di questo settore”.