Dalla Casa Energy2 alle possibili applicazioni del solare termico, l'azienda Schüco si conferma leader internazionale, dimostrando ancora una volta le potenzialità architettoniche della sua sapiente tecnologia "green".
Questa e molte altre sperimentazioni, portate avanti da Schüco, dimostrano l’importanza dell’intervento tempestivo sul comparto edilizio, unica soluzione possibile per contribuire significativamente a ridurre la richiesta globale di energia. In questo ambito, lavorare sull’involucro edilizio per migliorarne le prestazioni, garantisce la possibilità di ottenere eccellenti risultati in termini di consumo per il riscaldamento ed il raffrescamento degli edifici, nonchè per la produzione di acqua calda sanitaria, fattore da non sottovalutare.
Per approfondire queste interessanti tematiche, ci siamo rivolti al Dr. Renato Carta, Direttore Divisione Energie Rinnovabili per Schüco Italia, impegnato in prima linea nella sperimentazione tecnologica di quest’azienda.
Dottor Carta, l’azienda Schüco ha sapientemente trasformato il desiderio di pochi in una missione aziendale, investendo moltissime risorse a favore delle sperimentazioni tecnologiche green applicate all’architettura, racchiudendo un vasto bagaglio di conoscenze all’interno del progetto per la Casa Energy2. In cosa consiste questo progetto?
R.C.: “Si tratta di un edificio che, utilizzando i sistemi Schüco, risparmia energia grazie ad un involucro edilizio energeticamente efficiente, producendo simultaneamente energia pulita attraverso i sistemi solari (fotovoltaico, termico e pompe di calore).
In particolare, con l’installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda integrato alla struttura, è possibile coprire i consumi energetici fino al 65%. Nel caso specifico della Casa Energy2, l’impianto solare termico viene installato in combinazione con una pompa di calore integrata in accumulo solare, che consente di trasformare i consumi di gas in consumi elettrici, assicurando la produzione di acqua calda sia per il riscaldamento che per usi sanitari”.
Volendo quantificare il grado di risparmio energetico, quanto possiamo guadagnare con l’applicazione di questi sistemi?
Mediamente per un’abitazione tipo di 150 mq, il consumo di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria si aggira attorno ai 4.000 kWh di energia termica; grazie all’impianto solare termico affiancato alla pompa di calore integrata, è possibile coprire più del 65% della richiesta energetica totale, arrivando a produrre fino a 2.600 kWh di energia termica.
Dotando poi la Casa Energy2 di una pompa di calore geotermica per il riscaldamento ed il raffrescamento interno, ed installando un impianto fotovoltaico in grado di produrre l’energia necessaria a coprire l’intero fabbisogno (sia quello delle normali utenze domestiche che quello delle pompe di calore), si ottiene un valore energetico pari alla richiesta, annullando completamente le emissioni di CO2″.
Da quanto emerso dalle recenti indagini, il settore del solare termico italiano occupa addirittura il secondo posto in Europa subito dopo la Germania, come capacità totale installata, aggirandosi attorno ai 2,7 milioni di mq (2,0 GWth). Dunque un mercato estremamente importante per lo sviluppo economico del nostro Paese soprattutto considerando i recenti avvenimenti, ma entrando nel merito della Normativa di settore, qual’è lo stato dell’arte della regolamentazione italiana sul solare termico? Si arriverà ad un vero e proprio Conto Energia da hoc per il solare termico?
Ad oggi è già stato fatto molto in termini di recepimento della Direttiva 2009/28/CE, ma molto lavoro resta ancora da fare. Primo fra tutti la differenziazione della normativa in base alle diverse tecnologie e la semplificazione amministrativa, un punto dolente nel sistema italiano che troppo spesso gioca a sfavore di coloro che avrebbero interesse ad investire nel settore dell’energia pulita. Queste problematiche si affiancano all’importanza di integrare gli impianti solari all’architettura, rendendo a tutti gli effetti operativa la Direttiva 2009/28/CE che, per altro, già prevede l’obbligo di soddisfare tramite fonti rinnovabili il 50% dei consumi per ACS ed il 20% della somma dei consumi per ACS, riscaldamento e raffrescamento.
Per concludere restiamo in attesa della definizione di un vero e proprio Conto Energia per il solare termico, commisurando il valore degli incentivi in base alla quantità di energia prodotta, uno strumento che consentirebbe uno sviluppo esponenziale di questo settore”.