(Rinnovabili.it) – Il governo australiano mette la parola fine ad una delle voci del Renewable Energy Bonus Scheme, il fortunato sistema di incentivi che fino ad oggi aveva sostenuto le famiglie nelle scelte di risparmio energetico. Ad annunciarlo il segretario per i cambiamenti climatici australiano, Mark Dreyfus, che lo scorso martedì ha comunicato che gli impianti solari termici non saranno più tra le possibilità inserite nello schema di sovvenzionamento. In realtà non si tratta di un vero addio ai sussidi per questa tecnologia, dal momento che il solare termico può contare anche sul supporto concesso dagli Small-scale Technology Certificates (STCs), ma per il settore industriale si è tratta di una vera e propria doccia fredda.
Il Clean Energy Council e vari rappresentanti del comparto non hanno esitato ha mostrare il proprio malumore e incredulità di fronte ad una misura ritenuta “assolutamente inaspettata” e “lesiva per il segmento”. Secondo il direttore esecutivo del Consiglio, Kane Thornton, la decisione potrebbe, infatti, mettere a rischio più di 1.200 posti di lavoro diretti e 6.000 indiretti. Dreyfus ha prontamente replicato che la precedente amministrazione aveva già previsto la fine per il regime di sostegno alla fine di quest’anno e che l’attuale governo non ha fatto altro che condividere una strategia già definita.
A convincere Canberra sarebbero state anche le previsioni economiche; i costi in continuo aumento del programma, infatti, gettavano parecchie ombre sulla possibilità di prolungarlo ulteriormente. Il governo, secondo calcoli interni, avrebbe sborsato fino ad oggi oltre 320 milioni di euro a beneficio di più di 250.000 famiglie australiane.