La teoria portata avanti dal docente di Chimica Ambientale all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia nel suo libro “L’illusione dell’energia dal sole”, uscito di recente, è una opinione in opposizione alle teorie sull’impiego dell’energia solare in sostituzione delle fonti di cui siamo attualmente a disposizione.
“L’energia dal sole – spiega il prof. Franco Battaglia – è certamente vitale per la sopravvivenza nostra e il mantenimento della vita sulla Terra. Tuttavia, quando si parla di energia nel contesto delle attività umane le cose cambiano radicalmente. In questo contesto (fabbricare edifici, strade, ponti; muoversi in auto, treno, nave o aereo; produrre medicinali, libri, cibo e qualunque altro bene pensabile; riscaldarsi d’inverno, rinfrescarsi d’estate, illuminarsi col buio; etc.) la parola chiave da usare non è la parola ma la parola , che deve essere erogata compatibilmente coi nostri bisogni”.
“La risposta del libro in merito – continua Battaglia – è che non solo non può contribuire, ma che essa è d’ostacolo alla disponibilità d’energia secondo i nostri bisogni. Infatti, l’energia dal sole diretta o indiretta (indiretta è l’energia idrica, dalle biomasse, dai venti), possiede quei difetti che la rendono inservibile: è diluita (nel tempo e nello spazio), intermittente, inaffidabile. Diluita nel tempo vuol dire che ha una bassa potenza; diluita nello spazio significa che, per essere , richiede o enormi estensioni di territorio o che questo, anche se non proibitivamente esteso, deve essere coperto con costosissimi prodotti della tecnologia; intermittente significa che non sempre il sole brilla o il vento soffia; inaffidabile significa, per esempio, che il vento non ci avverte quando smette di soffiare. La conseguenza di quanto sopra è, ad esempio, che per produrre un 1 GWe (gigawatt elettrico) appena (l’Italia assorbe 40 GWe) sfruttando l’energia solare, sarebbe necessario raccogliere legna da ardere da 25.000 kmq di boschi; oppure impegnare 6 miliardi di euro in 6.000 turbine eoliche o 60 miliardi di euro in pannelli fotovoltaici (FV). Lo stesso potrebbe farsi impegnando 2 miliardi di euro e installare 1 reattore nucleare. Questo il danno della prima scelta rispetto alla seconda. La beffa è che, anche se si adottasse la scelta e si impegnasse una cifra compresa fra 6 e 60 miliardi (a seconda del mix tra eolico e FV), quel reattore nucleare dovrebbe lo stesso esserci, per quando il sole non brilla o il vento non soffia. Insomma, l’unica funzione degli impianti eolici o FV è far risparmiare combustibile. Il libro, sostenendo l’illusorietà della fonte solare, fornisce la misura del precipizio verso il quale siamo incamminati”. (fonte Sassuolo2000.it)