La tabella di marcia sottovaluterebbe il comparto dell’energia termica e le associazioni del settore scrivono alla UE per chiedere un approccio più olistico nei confronti dei programmi energetici
Pertanto, per rispondere più efficacemente all’obiettivo dell’UE di realizzare un sistema energetico a zero emissioni entro il 2050, i firmatari – tra cui rientrano anche ESTIF e AEBIOM – richiedono un’analisi più approfondita del contributo offerto da riscaldamento e raffreddamento. “Progettare il futuro del sistema energetico europeo richiede un approccio più olistico, che coinvolga tutte le forme di energia (calore, trasporti ed elettricità) riflettendo pienamente il grado di interdipendenza”. Per ottenere un efficace quadro di politica energetica dopo il 2020, l’Europa dovrebbe studiare e valutare i flussi intra ed inter-settoriali di energia termica, vale a dire, come riscaldare e raffreddare gli edifici, come il calore viene utilizzato nei processi industriali e in che modo l’energia termica è in grado di generare elettricità, e realizzare una procedura sistematica di raccolta di dati e informazioni sul settore a livello europeo. Le undici associazioni sollecitano inoltre le istituzioni europee e gli Stati membri ad adottare, e mettere rapidamente in azione, un’ambiziosa politica comunitaria in tema di climatizzazione, orientando misure politiche e finanziamenti verso soluzioni locali low carbon.