(Rinnovabili.it) – La corsa agli incentivi prima per il fotovoltaico, poi per le altre rinnovabili elettriche non è di certo passata inosservata. Più in secondo piano sembra essere invece la richiesta di sussidi per le tecnologie incentivate dal cosiddetto Conto Termico. Al punto che dei ben 900 milioni messi a disposizione dal Governo – 200 milioni di euro per gli interventi nella PA e 700 milioni di euro per i soggetti privati – ad ne risultano richiesti solo 50. E di questi solo il 5% per interventi realizzati dai consumatori! A rivelarlo è Codici, il Centro Per i Diritti del cittadino, che spiega come la causa sia da ricercare nella poca informazione e nelle problematiche di gestione del fondo.
“Dalle segnalazioni pervenute al Codici – racconta Luigi Gabriele, Responsabile Rapporti Istituzionali Codici – emerge un quadro di scarsa chiarezza, mancanza di informazioni e problemi gestione delle tempistiche. Il Conto Termico è un’opportunità molto vantaggiosa per i consumatori ed è giusto che questi siano adeguatamente informati. Soprattutto in un periodo come questo di importante crisi economica, si rivela essenziale per i cittadini sfruttare la massimo le opportunità per salvaguardare le proprie tasche, all’interno di un contesto di maggiore efficienza energetica”. Ricordiamo che gli interventi incentivabili si riferiscono sia all’efficientamento dell’involucro di edifici esistenti, sia alla sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza, sia alla sostituzione o nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili.