(Rinnovabili.it) – Rendere il Conto Termico, lo schema di incentivi dedicati alla produzione di calore da rinnovabili, più facilmente fruibile per i consumatori. Questo l’obiettivo della consultazione pubblica lanciata dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con quello dell’Ambiente. Fino al 28 febbraio 2015 il dicastero raccoglierà i pareri su un pacchetto di nuove misure proposte per la semplificazione e il potenziamento del Conto termico. Misure necessarie se si considera come dei 900 milioni di euro annui stanziati – 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche – fino ad oggi ne sono stati richiesti solo 50. Come evidenziato qualche mese fa dall’associazione Codici – Centro per i diritti del cittadino, attualmente solo il 5% dei consumatori ha fatto richiesta degli aiuti. Dalle segnalazioni pervenute alla stessa associazione era emerso fin da subito un quadro di scarsa chiarezza, mancanza di informazioni e problemi gestione delle tempistiche. Proprio per venir incontro a questi problemi. Il documento ministeriale illustra le nuove misure che il Governo intende attuare al fine di favorire il massimo accesso agli incentivi a partire da una semplificazione delle modalità di accesso con riferimento, in particolare, ai Registri e alle procedure di compilazione della scheda-domanda. In questo contesto si legge nel testo in consultazione “si ritiene opportuno procedere all’eliminazione dell’iscrizione ai Registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa aventi potenza termica superiore ai 500 kW. Per tali impianti gli operatori potranno ricorrere all’accesso diretto o tramite prenotazione (per la pubblica amministrazione), nel rispetto dei requisiti già previsti”.
I Ministeri propongono inoltre nuove misure ammissibili in Conto Termico:
– Interventi di incremento dell’efficienza energetica riguardanti i sistemi di illuminazione interna ed esterna degli edifici delle pubbliche amministrazioni. L’incentivo spettante a tali interventi sarebbe posto pari al 40% della spesa sostenuta, in linea con quanto attualmente applicato agli altri interventi di incremento dell’efficienza energetica.
– Interventi di produzione di energia termica da sistemi ibridi efficienti (es. pompe di calore abbinate a caldaie a condensazione), aumentando la soglia di ammissibilità degli impianti dagli attuali 1.000 kW a 2.000 kW per i sistemi di climatizzazione a pompa di calore, elettriche o a gas, e caldaia a biomassa e dagli attuali 1000 m2 a 2.500 m2 per gli impianti solari termici.
Infine si propone l’innalzamento delle tariffe secondo le condizioni di seguito riportate:
– incentivo pari al 50% del costo dell’investimento sostenuto per gli interventi riguardanti l’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato, di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a) del decreto, realizzati nelle zone climatiche E e F;
– incentivo pari al 55% del costo dell’investimento sostenuto per interventi integrati edificio impianto realizzati nelle zone climatiche E e F;
– incentivo pari al 65% del costo dell’investimento sostenuto per la realizzazione di interventi atti a rendere l’immobile un edificio “a energia quasi zero” in conformità alle disposizioni dei decreti previsti dall’articolo 4 del decreto legislativo n.192 del 2005 e successive modificazioni.