Con la firma dei Ministri dell'Ambiente e delle Politiche agricole, il Conto termico 2.0 diventa ufficiale. Tre le novità: l'ampliamento della tipologia di interventi agevolabili e l’adeguamento del livello di incentivazione
(Rinnovabili.it) – Fumata bianca per il nuovo Conto termico, il decreto che semplifica il regime incentivante delle rinnovabili termiche e dell’efficienza energetica. Ne ha dato l’annuncio il Mise tramite un twitt lo scorso venerdì ma la firma di convalida da parte dei dicasteri competenti risale al 16 febbraio. In realtà il Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi aveva apposto la propria firma già a fine gennaio e in questi giorni si attendeva solo la sigla dei titolari del Ministero dell’Ambiente e di quello delle Politiche agricole per la conseguente pubblicazione in Gazzetta. Il nuovo testo, ora disponibile sul sito del MISE, rivede alcuni punti salienti del vecchio DM 28 dicembre 2012 a partire dall’ampliamento della tipologia di interventi agevolabili, l’adeguamento del livello di incentivazione e l’aggiornamento dei requisiti tecnici minimi di accesso.
Nuovo conto termico, cosa cambia
SEMPLIFICAZIONE
Tra le novità che saltano subito all’occhio ci sono ovviamente una serie di misure di semplificazione per l’accesso agli incentivi, che dovrebbero rendere più snello e veloce l’intero iter. In questo senso il nuovo Conto Termico prevede:
– l’eliminazione dell’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW.
– il rilascio da parte del GSE di una modulistica predeterminata e semplificata per la presentazione della domanda.
– la possibilità di pagare anche con i servizi online e tramite carta di credito per attestare le spese sostenute.
– la previsione di un catalogo di prodotti prequalificati per l’efficienza energetica che ridurrà quindi i tempi di valutazione da parte del GSE e la possibilità che l’incentivo previsto possa essere erogato anche in un un’unica soluzione.
INTERVENTI AMMESSI
Come nel provvedimento originale risultano incentivabili per le Pubbliche amministrazioni gli interventi di:
– isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
– sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti utilizzanti generatori di calore a condensazione;
– installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione di Est-sud-est a Ovest, fissi o mobili non trasportabili.
Alla lista il Nuovo Conto termico aggiunge tre nuovi interventi:
– trasformazione in “edifici a energia quasi zero”;
– sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con dispositivi efficienti;
– installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico degli impianti termici ed elettrici degli edifici (building automation), di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
Per i privati sono invece incentivabili interventi di piccole dimensioni quali:
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore;
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa (taglia massima 2 MW);
– l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento (taglia massima degli impianti 2500 metri quadri)
– la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (taglia massima 2 MW);
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore (taglia massima 2 MW).
ADEGUAMENTO DEL LIVELLO D’INCENTIVAZIONE
Con una durata dell’incentivo variabile tra i due e i cinque anni (a seconda del tipo di intervento), la tariffa andrebbe a coprire, nella maggior parte dei casi il 40% delle spese, con tetti massimi differenziati in base alla tipologia interventizia, alla potenza dell’impianto e alla zona climatica. La percentuale passa al 65% per gli interventi di trasformazione in “edificio a energia quasi zero” e sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti. Più alto anche l’incentivo a copertura delle spese per gli interventi di isolamento termico delle superfici opache realizzati nelle zone climatiche E e F (50%), che passa al 55% se abbinato alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
E ancora le spese per le diagnosi energetiche e la redazione dell’Attestato di prestazione energetica (APE) sono incentivabili al 100% per le Pubbliche Amministrazioni e al 50% per i privati.
Limitatamente agli edifici di proprietà della pubblica amministrazione e da essa utilizzati, gli incentivi sono cumulabili con quelli in conto capitale, anche statali, nei limiti di un finanziamento complessivo massimo pari al 100% delle spese ammissibili, ad esclusione delle cooperative di abitanti e delle cooperative sociali.