(Rinnovabili.it) – Dopo la consultazione on line avviata dal Ministero dello Sviluppo Economico, fa capolino un primo schema del provvedimento d’aggiornamento del Conto Termico. Il documento, nella sua forma attuale, introduce non poche novità per il sistema di incentivi dedicato alle rinnovabili termiche e all’efficienza. I punti nevralgici del nuovo Conto Termico, perlomeno come riportati nella bozza, seguiranno precise direttive: semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica.
Sulla base di queste premesse le misure riportate tenteranno di dare una scossa agli incentivi dedicate alle fer termiche, fino ad oggi sotto-sfruttati rispetto alle effettive possibilità. E per aumentare il loro appeal, il provvedimento amplierebbe il numero di interventi incentivabili, aprendo le porta anche a misure di trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero” e istallazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici degli edifici, compresa l’istallazione di sistemi di termoregolazione. Dulcis in fundo, nell’elenco rientrano anche gli interventi di sostituzione dei sistemi per l’illuminazione con dispositivi efficienti.
Con una durate dell’incentivo variabile tra i due e i cinque anni (a seconda del tipo di intervento), la tariffa andrebbe a coprire nella maggior parte dei casi il 40% delle spese, con tetti massimi differenziati in base al tipologia interventizia, alla potenza dell’impianto e alla zona climatica. La percentuale passerebbe al 65% per gli interventi di trasformazione in “edificio a energia quasi zero” e sostituzione dei sistemi di illuminazione con dispositivi efficienti. Più alto anche l’incentivo a copertura delle spese per gli interventi di isolamento termico delle superfici opache realizzati nelle zone climatiche E e F (50%), che salirebbe al 55% se abbinato alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
E ancora le spese per le diagnosi energetiche e la redazione dell’Attestato di prestazione energetica (APE) sarebbero incentivabili al 100% per le Pubbliche Amministrazioni e al 50% per i privati.
Ma il nuovo provvedimento nasce soprattutto per render più semplice l’accesso al Conto Termico. Per questo si è deciso di eliminare l’iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a 500 kW. Saranno inoltre ammesse modalità di pagamento online e tramite carta di credito per attestare le spese sostenute.