(Rinnovabili.it) – Purifica l’acqua e produce dal sole più energia elettrica di quella di cui ha bisogno. Raccoglie e invia qualsiasi dato tramite internet, comunicando con gli utenti via wifi o attraverso due schermi LCD. Può ospitare una pista di atterraggio per droni, webcam e una stampante 3D. Tutto questo è Watly, la macchina “tuttofare” al centro di un progetto europeo finanziato da Horizon 2020. Entro quest’anno, i partner dell’iniziativa – che si concluderà ufficialmente a maggio – consegneranno i primi cinque dispositivi a grandezza reale con la speranza di raggiungere a breve la piena produttività e riuscire a sfornare in un anno fino ad una cinquantina di unità.
Non si tratta di un dispositivo “domestico”: le dimensioni di Watly – una sorta di grossa x di 20×40 metri – richiedono necessariamente grandi spazi, rendendola più adatta all’integrazione urbana o all’interno di piccole comunità. Anche il prezzo, per ovvi motivi, è ancora abbordabile per pochi. La società stima un costo tra i 600mila euro e il milione, a seconda delle tecnologie di cui è dotata la macchina.
Come funziona Watly
L’idea è nata nel 2013. Il team ha inizialmente ha sviluppato due prototipi, uno dei quali è stato testato in Ghana con il sostegno di un finanziamento privato. Oggi l’omonima startup, fondata dall’italiano, Marco Attisani, ha addirittura tre sedi (Udine, Bari e Barcellona) e una squadra di lavoro in continua espansione.
Nessun filtro o membrana viene impiegato. Watly è in grado di purificare circa l’acqua, attraverso quella che viene chiamata “distillazione per termocompressione”. Come è intuibile il calore gioca un ruolo chiave nel processo, per questo la macchina integra sulle quattro braccia dei pannelli solari termici con tubi sotto vuoto e uno spazio in dedicato alla “remineralizzazione” l’acqua.
Ad alimentare il tutto ci pensano i moduli fotovoltaici posti nella porzione centrale, che dovrebbero generare circa 150 kWh di energia al giorno. Una sola unità può purificare fino a tre milioni di litri d’acqua all’anno e fornire energia elettrica e connettività a una comunità di circa tremila persone. “Attisani – si legge su Cordis News – ha annunciato che l’azienda sta attualmente lavorando con l’Agenzia spaziale europea per creare un’applicazione che permetta alla macchina di guidare un aeromobile a pilotaggio remoto per consegnare rifornimenti urgenti in zone di crisi”.