Rinnovabili

I vantaggi dell’accumulo termico dell’elettricità su piccola scala

Accumulo termico dell'elettricità
 
 

Testato in 1.250 case l’accumulo termico dell’elettricità in chiave intelligente

(Rinnovabili.it) – Trasformare le case in batterie intelligenti, capaci di modulare la produzione energetica rinnovabile e assicurare flessibilità alla rete elettrica. Nasce con questo obiettivo RealValue, progetto di ricerca europeo finanziato con 15,5 milioni di euro da Horizon 2020. L’iniziativa – portata avanti da un consorzio di aziende, centri di ricerca e università – parte da uno degli elementi base della rivoluzione energetica: la creazione di sistemi diffusi sul territorio che operino come un unico organismo virtuale.

Lo abbiamo visto con le prime centrali fotovoltaiche distribuite sorte in paesi come l’Australia o la Germania e con le innovative applicazioni della tecnologia V2G (ricarica bidirezionale) dei veicoli elettrici. E lo ritroviamo oggi nel nuovo esperimento condotto da RealValue. Il progetto, infatti, sta testando le potenzialità dell’accumulo termico dell’elettricità su piccola scala. Più precisamente, i ricercatori stanno valutando l’utilizzo di radiatori e caldaie elettriche domestiche come sistemi di storage distribuito dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

 

Avviato nel 2015, RealValue ha installato sino a oggi 1.250 unità di riscaldamento intelligente in altrettante case in Germania, Lettonia e Irlanda, dimostrando come lo stoccaggio energetico diffuso, combinato con tecniche avanzate di modellizzazione e tecnologie dell’informazione e della comunicazione, possa apportare vantaggi a tutti gli attori della filiera energetica.

 

Il primo passo è stato creare i cosiddetti dispositivi SETS (smart electric thermal storage – accumulo termico dell’elettricità in maniera intelligente). Queste unità sono l’evoluzione dei tradizionali riscaldatori elettrici ad accumulo notturno, che funzionano semplicemente convertendo l’elettricità in calore durante la notte. In nuovi sistemi sono più flessibili in quanto dotati di un nucleo termico “ricaricabile in qualsiasi momento”, consentendo dunque lo stoccaggio dell’energia elettrica sotto forma di calore a qualsiasi ora della giornata.

Gli scienziati hanno quindi integrato ai SETS una serie di sensori, prese e smart meter. Attraverso un gateway, tutti gli impianti termici intelligenti sono stati connessi a una piattaforma on line che permette, a livello di cloud, di interpretare la flessibilità dei dispositivi. “Le informazioni – si legge nel sito del progetto – sono quindi  trasmesse a un motore di ottimizzazione integrato alle reti elettriche in ciascun paese, consentendo la comprensione degli attuali e futuri prezzi all’ingrosso e di altre limitazioni di rete”.

Come riporta Cordis: “La gestione della domanda impiegata dal progetto consente a ogni tipo di consumatore di funzionare da centrale elettrica virtuale. Gli utilizzatori, infatti, possono fornire flessibilità al sistema elettrico cambiando volontariamente il proprio usuale consumo di elettricità a seconda dei segnali di prezzo o di richieste specifiche”.

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