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Tagli drastici alle rinnovabili in Australia

Il premier Tony Abbott sta dando seguito alla sua promessa: abbasserà gli obiettivi fissati per le rinnovabili per la gioia delle compagnie fossili

Tagli drastici alle rinnovabili in Australia.(Rinnovabili.it) – Mentre il mondo si interroga sui nuovi obiettivi per aumentare la produzione da energie rinnovabili, l’Australia lavora per tagliarla. Non solo, ma vuole esentare dalla conversione alle energie pulite le industrie dell’alluminio e del rame.

Lo ha detto il ministro dell’Industria, Ian Macfarlane: «Nutro una ragionevole fiducia che il target sarà ridotto dagli attuali 41 mila gigawattora di elettricità prodotta con progetti da fonti rinnovabili a un tetto fra i 26 e i 28 mila».

 

L’approvazione comunque non avrà tempi brevi: le consultazioni con gli altri partiti sono cominciate ieri, e per l’entrata in vigore bisognerà attendere il prossimo anno. L’idea è nata in agosto, quando il governo di Canberra ha designato una commissione la quale, guarda caso, ha raccomandato di indebolire o addirittura cancellare gli obiettivi stabiliti in merito alle energie pulite, in modo da adottare un approccio meno “costoso” al taglio delle emissioni. I soli rumors intorno alle intenzioni governative hanno sconvolto un’industria che aveva visto crescere gli investimenti fino a 20 miliardi di dollari da quando l’esecutivo aveva stabilito i traguardi per le rinnovabili nel 2001. Molte grandi industrie hanno fatto lobby per impedire che l’Australia arrivasse a produrre i famosi 41 mila gigawattora entro il 2020. Una cifra che avrebbe portato le rinnovabili ad occupare il 20% del mercato australiano dell’energia.

 

E l’industria fossile ha vinto: già a luglio scorso, infatti, il premier Tony Abbott aveva deciso di dare seguito alla sua promessa elettorale di abolire la carbon tax, introdotta dall’ex primo ministro Julia Gillard, che pure aveva ridotto le emissioni e creato posti di lavoro. Con una aggressiva campagna di “terrore”, attacchi personali e scenari apocalittici, Abbott è riuscito a sconfiggere i laburisti e a realizzare, una volta eletto, il sogno delle compagnie energetiche votate alle fonti fossili. L’Australia, così, è rimasta senza un meccanismo approvato per limitare la produzione di CO2.