(Rinnovabili.it) – Bollette energetiche più leggere, impegno ambientale, minore dipendenza dal rifornimento estero e nuovi investimenti nella green e white economy. Questo il cuore della Strategia energetica nazionale, il documento di programmazione e indirizzo il cui testo definitivo è stato pubblicato oggi nel sito del Ministero dello Sviluppo. In realtà la firma del decreto interministeriale era stata apposta dal Governo uscente lo scorso otto marzo, come riferito dallo stesso Corrado Clini. La notizia però era stata accolta dalle associazioni ambientaliste e dall’opposizione politica con particolare insoddisfazione, e definita da molti un vero e proprio “colpo di mano“.
La stesura finale appare oggi in tutta la sua documentazione completa, mostrando di aver recepito, rispetto al documento posto in consultazione ad ottobre, numerosi contributi, tra cui una migliore definizione degli strumenti previsti per accelerare i miglioramenti nel campo dell’efficienza energetica (es. certificati bianchi, PA, standard obbligatori, certificazione) e una più precisa descrizione delle misure di accompagnamento alla cosiddetta grid parity delle Rinnovabili elettriche (segnatamente del Fotovoltaico), una volta terminato il sistema incentivante attuale.
QUATTRO OBIETTIVI, SETTE PRIORITA’ La SEN ha un doppio orizzonte temporale di riferimento, il 2020 e il 2050, in coerenza con la Roadmap di decarbonizzazione europea e si focalizza sul raggiungimento di quattro risultati principali:
- Significativa riduzione dei costi energetici e progressivo allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei. In particolare, è possibile un risparmio di circa 9 miliardi di euro l’anno sulla bolletta nazionale di elettricità e gas (pari oggi a circa 70 miliardi).
- Superamento di tutti gli obiettivi ambientali europei al 2020. Questi includono la riduzione delle emissioni di gas serra del 21% rispetto al 2005 (obiettivo europeo: 18%), riduzione del 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale (obiettivo europeo: 20%) e raggiungimento del 19-20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (obiettivo europeo: 17%). In particolare, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico al pari del gas con un’incidenza del 35-38%.
- Maggiore sicurezza, minore dipendenza di approvvigionamento e maggiore flessibilità del sistema. Si prevede una riduzione della fattura energetica estera di circa 14 miliardi di euro l’anno (rispetto ai 62 miliardi attuali, e -19 rispetto alle importazioni tendenziali 2020), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero
- Impatto positivo sulla crescita economica grazie ai circa 170-180 miliardi di euro di investimenti privati da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili ed efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi).
Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure che vanno dalla promozione dell’efficienza energetica a quella del mercato del gas competitivo, passando per lo sviluppo delle eco-energie nazionali e un marcato elettrico completamente integrato.
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