Fissato al 2025 il phase out del carbone. Spunta ipotesi incentivi per i veicoli elettrici. Le novità sulla SEN 2030 nell'audizione dei Ministri Calenda e Galletti
Strategia energetica nazionale: addio al carbone in 7 anni
(Rinnovabili.it) – Si accorciano i tempi italiani per l’uscita dal carbone: lo ha rivelato oggi pomeriggio il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, durante l’audizione sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN) nelle Commissioni riunite Ambiente e Attività di Camera e Senato. “Nella SEN indicheremo l’obiettivo politico phase out dal carbone entro il 2025″, ha annunciato Calenda dall’aula di Montecitorio, confermando quindi il limite temporale più prossimo della bozza presenta ad aprile di questo anno.
Il come, ossia quali strumenti adottare per abbandonare questa fonte fossile, saranno però oggetto di un lavoro a valle della SEN, che dovrebbe essere varata entro il 10 novembre. “A Terna chiederemo che nel Piano di sviluppo 2025 vengano valutate le infrastrutture necessarie per assicurare la sicurezza del sistema“, aggiunge il numero uno del MiSE. Non è fattibile, tuttavia, per il Governo operare un transizione che punti esclusivamente sulle fonti rinnovabili. La strada che l’Italia imboccherà, già per altro annunciata, prevede di fare del gas naturale il reale vettore del cambiamento. E per le fer? “Abbiamo previsto un raddoppio delle spese per ricerca e innovazione proprio sulla filiera della rinnovabili, per accompagnare tutto il meccanismo rinnovabili-produzione che dovrà essere orientato sempre più alla maturità tecnologica”.
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La discussione sulla strategia energetica nazionale arriva oggi in Parlamento in seguito alla lunga consultazione avviata dal Dicastero delle Sviluppo. Il confronto con il pubblico, spiega Calenda, ha portato alla luce tre importanti snodi decisionali: il sostegno alle rinnovabili, l’efficienza energetica e lo stop al carbone. “Sicuramente deve essere ancora più forte l’obiettivo sulla produzione rinnovabile” ha spiegato Calenda, sottolineando come ci sia “una preoccupazione generalizzata molto forte sulla questione del’impatto del consumo di suolo” e quindi sia necessaria “un’indicazione forte nel prevedere il repowering degli impianti”.
Nel documento, rassicura inoltre il ministro “non è prevista nuova capacità di rigassificazione […]Al momento riteniamo di lasciare un punto di sospensione. Ci prenderemo un momento sulla necessità di ulteriore capacità di rigassificazione, non procedendo ad una decisione”.
Uno dei temi che rientrano di diritto nella Strategia energetica nazionale è anche la mobilità sostenibile: il governo starebbe ragionando sulla possibilità di incentivare l’acquisto di auto ecologiche – elettriche, ibride e a metano – stando attenti a rispettare l’elemento della neutralità tecnologica e con un occhio di riguardo per le famiglie a basso reddito e i veicoli più vecchi.
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