(Rinnovabili.it) – Creare un portafoglio di soluzioni innovative sui temi dell’energia e dell’ambiente che abbiano un’importanza strategica per il sistema italiano ed europeo. Questo l’obiettivo della nuova intesa firmata tra Eni e il Cnr a rinnovo dell’Accordo Quadro di collaborazione per la ricerca, avviato 2009, incentrato sulla produzione di energia in modo sostenibile, sulla salvaguardia ambientale e sulla sperimentazione di nuove tecnologie. Le attività previste dal rinnovato accordo coinvolgono tecnici e ricercatori Eni e CNR in un ampio programma destinato a diversi ambiti, tra cui la sperimentazione di nuove tecniche per la caratterizzazione di giacimenti di idrocarburi, il monitoraggio ambientale finalizzato alla sostenibilità della produzione di petrolio e gas, soluzioni eco sostenibili per la mobilità e la salvaguardia ambientale, la sperimentazione di celle solari avanzate. Ed è proprio su questo ultimo tema che l’ad di Eni, Paolo Scaroni ha tenuto a precisare come la società abbia appositamente lanciato un piano di ricerca molto ampio, “in cui abbiamo speso cifre considerevoli, con l’obiettivo fondamentale di sostituire il silicio”.
L’obiettivo? Riuscire a produrre energia fotovoltaica dal sole senza utilizzare silicio, affidandosi piuttosto a materiali meno tradizionali come nel caso dei polimeri organici. Scaroni non nasconde di essere fra quelli che chiedono oggi un ripensamento del sistema di sostegno dedicato alle green energy. “Faccio parte di coloro che pensano che le rinnovabili, come le conosciamo oggi, sono un problema e non la soluzione. Penso che le rinnovabili che oggi utilizziamo, solare in particolare e l’eolico, creano dei problemi […] penso che questo tipo di rinnovabili vadano limitate perché hanno due grandi difetti: il primo che sono costose e il secondo che sono intermittenti”.
E proprio sul fronte dell’intermittenza delle green energy e della necessità di conservare l’energia di sole e vento che l’ad ha voluto annunciare il lancio di “un grande piano di ricerca nel settore delle batterie per averne di efficaci, poco costose, che sono l’unico modo attraverso il quale le rinnovabili potranno davvero sostituire gli idrocarburi in un futuro non troppo remoto”.