Rinnovabili • Stoccaggio ad aria compressa

Stoccaggio ad aria compressa, l’acqua dà una mano

Sotto la guida di SEGULA Technologies, Ireena, IMT Atlantique e Cetim, il progetto ODySEA dimostrerà l’alta capacità di immagazzinare energia avvalendosi della compressione dell’aria

Stoccaggio ad aria compressa

 

Verso uno stoccaggio ad aria compressa con una capacità del 70%

(Rinnovabili.it) – Lo stoccaggio ad aria compressa può costituire un metodo efficiente ed efficace per accumulare grandi quantità di elettricità rinnovabile. A dimostrarlo sarà ODySEA, progetto finanziato dall’Agenzia per l’Ambiente francese ADEME e condotto da Segula Technologies, l’Istituto per la ricerca nell’energia elettrica di Nantes Atlantique (Ireena), la IMT Atlantique School (Mines-Telecom Institute) e il Cetim – Centre technique des industries mécaniques. L’iniziativa ha come obiettivo quello di costruire un impianto dimostrativo d’accumulo basato sulla tecnologia Remora, sviluppato dalla stessa Segula dal 2013 e brevettato dal 2015.

 

Il sistema prevede lo stoccaggio dell’energia elettrica mediante compressione isotermica dell’aria in ambiente marino. Non si tratta di una localizzazione casuale ovviamente: la soluzione prevede infatti di sfruttare l’acqua per devono affrontare importanti limitazioni termiche e meccaniche che riguardano la “tradizionale” tecnologia di stoccaggio ad aria compressa In particolare, la compressione riscalda l’aria in modo significativo e la decompressione la raffredda e, spiega Segula in una nota stampa, “per questo motivo la capacità storage delle soluzioni esistenti resta bassa, attorno al 40%”.

 

>>leggi anche Accumulo: finanziata la gigafactory più grande d’Europa<<

La tecnologia Remora prevede il pompaggio dell’acqua a riempire diverse camere di compressione, diminuendo man mano il volume dell’aria fino a raggiungere la pressione di immagazzinamento. Questo evita che l’aria si riscaldi e al tempo stesso permette di elevare la capacità fino al 70% circa. Per ripristinare l’energia, si opera un processo opposto. L’aria viene decompressa a temperatura costante nelle camere, spingendo in questo modo l’acqua verso le pompe che fungono da turbine. Il progetto ODySEA  realizzerà una piattaforma flottante che comprende tutti gli apparati di conversione e i serbatoi sottomarino collocati in fondo al mare che immagazzinano l’aria compressa, creando il primo impianto dimostrativo.

 

>>leggi anche Negli USA l’impianto d’accumulo (senza litio) più grande al mondo<<