Il Dicastero dello Sviluppo annuncia risparmi di 2,7 mld nelle bollette italiane. M5S: “dalla Guidi solo numeri senza fatti concreti”
(Rinnovabili.it) – Risparmi per le famiglie e per la piccola e media impresa. Questo quanto prometteva il governo con il provvedimento del Taglia Bollette e altre misure dedicate alla riduzione dei costi energetici. E questo è quanto si sta già realizzando, fa sapere oggi il Ministero dello Sviluppo Economico in una nota stampa. Il governo cerca di riscattare la posizione dell’Italia dai primi posti della classifica per maggiore spesa energetica; non è un mistero, infatti, che nel Belpaese si spenda più che in altri Stati membri: con la sola esclusione gli scaglioni di consumo più bassi, paghiamo luce e gas più della media dell’area euro e non di poco. Con la nuova manovra, che dispiegherà i suoi effetti gradualmente nel corso dell’anno, secondo i dati elaborati dal MISE si potranno risparmiare in bolletta quasi 2,7 miliardi di euro, di cui circa 1,7 miliardi a beneficio delle PMI, ed il resto a favore delle famiglie italiane. Ovviamente il dato tiene conto non solo del Taglia bollette ma anche degli altri interventi attuati. I consumatori beneficiano inoltre del calo dei prezzi dei combustibili impiegati per la produzione elettrica e di una riduzione del costo del dispacciamento.
L’Autorità per l’Energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa di una famiglia tipo (3 kW di potenza impegnata e consumi pari a 2700 kWh/anno) per circa il 3% nel primo trimestre. “Sono numeri molto positivi: i provvedimenti attuati per incidere sui costi energetici delle imprese insieme ai segnali molto incoraggianti che arrivano dagli investimenti in nuovi macchinari rappresentano un’ulteriore prova che le scelte del governo per aumentare la competitività delle imprese vanno nella giusta direzione”, ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.
La notizia è stata però accolta criticamente dal senatore Gianni Girotto (M5S X Commissione Industria Senato) secondo cui oggi il Governo starebbe dando dei numeri “per promuovere risultati probabilmente inesistenti e che difficilmente saranno stimati”.
“Ci pare difficile riuscire a quantificare in così breve periodo gli effetti di una norma che ha avuto necessità di numerosi chiarimenti prima della sua applicazione. Senza contare la parte più importante della riduzione del costo dell’energia, effettuata tramite lo spalma incentivi agli impianti fotovoltaici, che è soggetta ad un contenzioso aperto da più di mille operatori attualmente in attesa di giudizio”, afferma Girotto. Ecco perché il senatore chiede al ministro di riportare la discussione in Parlamento, dove peraltro da tempo nella X Commissione sono stati avviati i lavori per un’indagine conoscitiva sul prezzo dell’energia. Dal procedimento conoscitivo sono già “emerse interessanti proposte di riduzione dei costi sia per l’elettricità che per il gas attraverso l’eliminazione di oneri inutili o eccessivi come quello agli interconnector, dell’interrombilità, del fattore di garanzia concesso a rigassificatori come OLT di Livorno che non hanno mai funzionato, come quelli sul decommissioning dei lasciti nucleari”. Una lista lunga di opzioni a cui ora più che mai andrebbe dedicato uno spazio di discussione importante, anche in vista della futura Unione europea per l’Energia.