Il vice ministro all’Economia Enrico Morando, intervenuto in Commissione Bilancio al Senato ha fornito ulteriori elementi esplicativi sull’articolo 26 del provvedimento
La proposta è solo una delle tante arrivate durante l’iter parlamentatre per mettere mano ai punti dolenti del Taglia Bollette. Punti che se da un lato preoccupano il settore produttivo, dall’altro sembrano non scalfire più di tanto i rappresentati del Governo Renzi. Il vice ministro all’Economia Enrico Morando, intervenuto in Commissione Bilancio al Senato ha fornito ulteriori elementi esplicativi sull’articolo 26 del provvedimento, soffermandosi in particolare sulla garanzia fornita dalla Cassa depositi e prestiti e su quella prestata dallo Stato; Morando ha fatto presente come le risorse appostate presso l’apposito fondo di garanzia statale appaiano sufficienti a far fronte al relativo onere. Non preoccupano invece i rischi di contenzioso connessi alla rimodulazione degli incentivi e all’allungamento dei relativi tempi di erogazione: secondo il vice ministro, infatti, “l’instaurarsi di un contenzioso non può essere escluso, ma che tuttavia sono state poste in essere le iniziative idonee a prevenirlo”.
Posizione non troppo dissimile da quella del vice ministro allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, che si è rivolto direttamente ai fondi internazionali che contestano lo Spalma incentivi chiedendogli di “rendersi conto della ragionevolezza della posizione del governo italiano e della irragionevolezza di eventuali ricorsi“. “Noi diciamo che l’Italia vuole essere sempre più un Paese che attrae investimenti produttivi e no investimenti speculativi, investimenti che vengano a produrre e a prosperare nel Paese”.