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Spalma incentivi, si torna alla riduzione obbligatoria?

Spalma incentivi, si torna alla riduzione obbligatoria?(Rinnovabili.it) – Il decreto Taglia Bollette per le PMI arriverà in Consiglio dei Ministri il prossimo 20 giugno e ancora non si conoscono con certezza  le misure inserite dal Ministero dello Sviluppo Economico per ridurre i tanti criticati oneri della componente A3 della fattura elettrica. Di certo per ora c’è l’esclusione dell’ipotesi dei green bond tra i meccanismi di risoluzione anticipata dalle convenzioni di Conto Energia con il GSE. La misura infatti, stando a quanto riportato da Quotidiano Energia, sarebbe stata bocciata sia da Istat che da Bankitalia in quanto peserebbe troppo sul debito pubblico.

 

La proposta originaria  prevedeva che le risoluzioni fossero pagate da un soggetto pubblico fuori dal perimetro Eurostat che si finanzierebbe con obbligazioni sul mercato finanziario oltre che eventualmente  accollarsi parte del debito esistente sugli impianti. Si riconfigura così l’ipotesi,  nei giorni passati scarta dallo stesso Governo, che lo spalma incentivi  sia nuovamente obbligatorio per gli operatori. Alla misura si oppone con forza assoRinnovabili, ribadendo “la totale contrarietà a qualsiasi misura retroattiva che danneggerebbe il paese, le imprese del settore, in gran parte PMI, e i lavoratori”. “Pur non condividendo le ragioni per cui non è stata accolta la soluzione dell’emissione del bond, che avrebbe ridotto le bollette delle PMI in modo efficace senza colpire il settore delle rinnovabili, ha inviato oggi al Governo una nuova soluzione alternativa che, attraverso una dilazione dei pagamenti degli incentivi, sgraverebbe la componente A3 per una cifra di oltre 700 milioni. Tale soluzione, essendo finanziata dai produttori, non richiede assunzione di debito ne’ da parte del GSE, ne’ da parte di altri enti”. 

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