La retroattività del provvedimento non piace alla commissione Bilancio di Palazzo Madama che teme cospicui contenziosi
Non solo, la spalmatura degli incentivi con la riduzione dell’8 per cento delle tariffe rispetto agli attuali livelli, “implica in ogni caso una riduzione degli incassi delle società produttrici di energia con il fotovoltaico”. Un fattore quest’ultimo su cui però la Commissione stessa cerca di dare rassicurazione: “ciò non dovrebbe determinare un impatto negativo in termini di gettito fiscale, correlato alla conseguente riduzione degli utili d’impresa per tali operatori, atteso che le corrispondenti riduzioni delle tariffe elettriche sono a vantaggio, ai sensi dell’articolo 23, di soggetti a loro volta esercenti attività d’impresa, i quali usufruiranno di un equivalente impatto positivo in termini di minori costi, con pari riflessi sugli utili d’impresa”.
Anche la garanzia della Cassa depositi e prestiti sui finanziamenti compensativi per gli operatori, presenterebbe “profili problematici”. “Andrebbe valutato – spiegano i senatori -se l’intervento della CDP si configuri in maniera coerente rispetto all’attuale classificazione dell’ente nell’ambito del settore degli operatori finanziari. Il carattere oneroso della eventuale garanzia statale implica comunque che le imprese dovranno corrispondere allo Stato un adeguato corrispettivo. Si segnala tuttavia che non risulta emanato il decreto ministeriale attuativo di disciplina delle esposizioni assunte o previste da CDP S.p.A. che possono essere garantite dallo Stato”.