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Ipcei sulle batterie, anche l’Italia partecipa al progetto da 2,9 mld

Il progetto, denominato "European Battery Innovation", è stato preparato e notificato congiuntamente da 12 Stati membri che forniranno fino a 2,9 miliardi di euro in finanziamenti. Per sbloccare ulteriori 9 miliardi di euro in investimenti privati

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La commissaria Margrethe Vestager (destra). Credits: Claudio Centonze – EC, Audiovisual Service

Il nuovo Ipcei sulle batterie coprirà l’intera catena del valore

(Rinnovabili.it) – “La giornata di oggi segna una tappa importante per la European Battery Alliance […] la Commissione ha dato il via libera a un secondo importante progetto di comune interesse europeo nel campo delle batterie. Tecnologia vitale per la nostra transizione verso la neutralità climatica”. Con queste parole ieri il vicepresidente della Cmmissione UE, Maroš Šefčovič, ha dato il personale benvenuto al nuovo impegno “di gruppo” nell’innovazione. Parliamo del secondo IPCEI sulle batterie, che torna a radunare gli Stati membri sul fronte dell’accumulo “Made in CE”.

Al centro del progetto c’è stavolta l’intera catena del valore delle batterie. Dall’estrazione delle materie prime alla progettazione e alla produzione degli elementi delle celle e dei pacchi, fino al riciclo e allo smaltimento dei rifiuti. Il tutto tracciando un preciso percorso basato sulla sostenibilità. L’obiettivo di Bruxelles e dei Paesi UE non è solo ritagliarsi uno spazio in un mercato oggi a completo appannaggio dell’estero (Asia Pacifico in primis); l’IPCEI sulle batterie ha anche il compito accompagnare la creazione di un’industria comunitaria in grado di sostenere le esigenze della transizione ecologica europea.

“Realizzando in Europa una catena del valore completa, decarbonizzata e digitale possiamo dare all’industria un vantaggio competitivo”, ha commentato Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno. “Possiamo creare posti di lavoro – di cui c’è un gran bisogno – e ridurre la nostra dipendenza dai paesi terzi: in altre parole, diventare più resilienti”.

I finanziamenti

Rispetto al primo IPCEI sulle batterie, l’iniziativa odierna estende notevolmente la platea dei partecipanti. Dodici Stati membri, tra cui l’Italia che sarà presente a sua volta con 12 imprese e 2 centri ricerca. Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato ieri la lista delle realtà nazionali: Endurance, Enel X, Engitec, FCA Italy, Fiamm, Fluorsid Alkeemia, FPT Industrial, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Manz Italia, Midac, Solvay. A cui si aggiunge il lavoro di ENEA e della Fondazione Bruno Kessler.

Il Belpaese, si legge sul sito del Dicastero partecipa all’iniziativa “consolidando il proprio presidio innovativo nel campo delle batterie di nuova generazione grazie agli investimenti programmati […] l’erogazione di aiuti di stato per oltre 600 milioni di euro, produrrà un investimento totale di oltre 1 miliardo a livello nazionale”.

Se si somma il contributo nazionale a quello degli altri 11 Paesi, il totale riversato in questo IPCEI risulta di 2,9 miliardi di euro; risorse che dovrebbero a loro volta sbloccare 9 miliardi di euro in investimenti privati. “Il progetto odierno è un esempio di sinergia tra la politica di concorrenza, l’innovazione e la competitività”, ha aggiunto Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza. “Apre la strada all’innovazione pionieristica, facendo leva su una quantità limitata di risorse pubbliche per attirare investimenti privati e garantendo al contempo distorsioni minime della concorrenza. Ma un sostegno di questa entità non può essere incondizionato. L’intera società deve poter beneficiare dell’investimento, motivo per cui le imprese che ricevono l’aiuto devono generare ricadute positive in tutta l’UE“.