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Energy Dome lancia ufficialmente la prima CO2 Battery

È attiva, in Sardegna, la prima struttura di dimostrazione commerciale della nuova soluzione d'accumulo a base di CO2. Un sistema affidabile e con una capacità di lunga durata

CO2 Battery
Credits: Energy Dome

I vantaggi della CO2 Battery per l’accumulo energetico

(Rinnovabili.it) – Energy Dome ha mantenuto le promesse. In Sardegna è attiva la sua prima CO2 Battery dimostrativa. L’impianto è stato lanciato ufficialmente stamane dopo soli due anni dal primo concept e la fase iniziale delle operazioni ha già confermato le prestazioni preannunciate: il sistema offre un’ottima capacità di accumulo energetico a costi competitivi.

 “Sono orgoglioso del nostro team dedicato e dei nostri risultati. Ora possiamo fornire una risposta alla questione più urgente del nostro tempo: il cambiamento climatico”, ha affermato in una nota stampa Claudio Spadacini, fondatore e CEO di Energy Dome. “La nostra tecnologia rivoluzionaria, la CO2 Battery, è ora disponibile in commercio per rendere conveniente l’energia rinnovabile distribuibile su scala globale”. 

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Di cosa si tratta? La batteria alla CO2 è concettualmente l’evoluzione del Liquid Air Energy Storage (LAES), tecnologia che immagazzina energia raffreddando l’aria fino allo stato liquido. Quando la rete ha bisogno di energia, i sistemi LAES riportano l’aria allo stato gassoso, utilizzandola per far girare una turbina e generare elettricità. In questo caso l’impianto di base è simile ma la soluzione di Energy Dome si basa sulla sola CO2 anziché sull’aria e consente un accumulo ad alta densità senza la necessità di impiegare temperature criogeniche.

La società spiega che la CO2 Battery può essere essere installata rapidamente in qualsiasi parte del mondo ad un costo più che dimezzato rispetto a sistemi con batterie al litio della stessa taglia.

Il progetto dimostrativo – un impianto da 2,5 MWe di potenza e 4MWh di capacità – ha confermato la capacità di immagazzinare energia per lunghi periodi di tempo, mantenendo un’efficienza di andata e ritorno altamente competitiva, senza degrado o dipendenza dal sito. Il tutto utilizzando apparecchiature standard già disponibili in commercio. I prossimi passi? Realizzare un impianto su larga scala da 20MW-200MWh e implementare il primo progetto su scala commerciale entro il 2023.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.