La città australiana di Geelong ha presentato i piani per un sistema d‘accumulo del valore 185,5 milioni di dollari. A regime l’impianto fornirà servizi di regolazione di frequenza rapida al National Electricity Market
Lo sviluppatore francese Neon punta a superare il suo stesso record con una nuova e gigantesca batteria al litio
(Rinnovabili.it) – Quando, a fine 2017, la Tesla inaugurò il suo primo grande impianto d’accumulo in Australia, segnò un vero e proprio record. A quei tempi, infatti, la batteria al litio Hornsdale Power Reserve da 100 MW/129 MWh, rappresentava il sistema più potente mai realizzato al mondo per quella tecnologia di storage.
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L’azienda di Elon Musk diede il via allora ad un periodo d’oro per l’accumulo su scala utility, e non solo sul territorio australiano. Mantenere un record mondiale in un settore in pieno sviluppo è però molto arduo. E in Australia c’è chi già chi progetta di scavalcare il primato. Parliamo della francese Neon, società attiva nel campo delle energie rinnovabili e proprietaria della Hornsdale Power Reserve, oggi alle prese con un nuovo gigantesco progetto.
L’azienda è stata selezionata dal Comune di Geelong, nello Stato di Victoria, per realizzare una batteria al litio da 600 MW di potenza. Il progetto, ribattezzato con il nome “Victoria big battery”, nasce con l’obiettivo di rendere il territorio energicamente indipendente. A regime fornirà capacità di accumulo e servizi di regolazione di frequenza per il National Electricity Market. “Tali strutture di stoccaggio dell’energia possono ridurre la volatilità dei prezzi spot e proteggere la rete dai problemi tipici dell’infrastruttura, migliorando così l’affidabilità e potenzialmente riducendo i costi energetici”, spiega la società.
La presenza della Neon nel mercato australiano non è una novità. La società è la stessa ad ever commissionato a Tesla nel 2016 la Hornsdale Power Reserve. E oggi, forte dei risultati del primo progetto, è pronta a fare il bis. D’altra parte la mega batteria al litio della Tesla aveva fatto parlare di sé grazie alla rapida risposta durante le interruzioni di corrente verificatesi nella rete elettrica australiana. I tempi si aggirano normalmente attorno a una poca manciata di secondi, ma in alcune occasioni ha fatto registrare prestazioni record. Ad esempio quando è stata chiamata a supplire il deficit di Loy Yang A, centrale a carbone nello stato di Victoria, una delle più grandi del paese. In un solo anno di attività ha fatto risparmiare al sistema elettrico 40 milioni di dollari australiani in costi di stabilizzazione della rete.
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