La società d'investimenti australiana Providence Asset Groupha annunciato che sta sviluppando 39 parchi solari, ciascuno dei quali sarà abbinato a 30 MWh di stoccaggio
In Australia è tempo di accumulo ibrido avanzato
(Rinnovabili.it) – Il fotovoltaico australiano apre le porte all’accumulo ibrido idrogeno e batterie. Succede nello Stato di Victoria, meta dei progetti della Providence Asset Group, società di investimento attiva nel campo delle energie rinnovabili. In questo giorni la compagnia ha svelato i nuovi indirizzi del suo piano d’espansione fotovoltaica, in cui rientrano già i 28 parchi solari annunciati a settembre nel Nuovo Galles del Sud. L’obiettivo è il Victoria, dove l’azienda possiede già cinque centrali fotovoltaiche operative e altre sei in costruzione. Ma la vera novità del piano riguarda la tecnologia di energy storage che accompagnerà gli impianti.
Tutte le strutture saranno dotate di una “avanzata tecnologia di accumulo ibrido”, che mixerà la produzione e stoccaggio di idrogeno verde alle tradizionali batterie al litio. Il ricorso all’idrogeno è divenuto uno dei pallini fissi della politica energetica Australia. Il Paese è deciso a divenire il principale esportatore del vettore sui mercati asiatici e da tempo sta riunendo le forze a questo scopo. Nel contempo, ha creato un solido mercato dell’energia storage. In South Australia Tesla ha realizzato la sua prima maxi batteria, mentre il boom di tetti solari ha incrementato rapidamente l’acquisto di batterie domestiche.
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Il piano della Providence Asset Group si inserisce dunque in un contesto nazionale ben oliato in termini di stoccaggio. “Come i parchi solari del Nuovo Galles del Sud, il punto di svolta per i siti vittoriani sarà la costruzione di impianti di stoccaggio innovativi basati sulla tecnologia dell’idrogeno che è stata sperimentata qui in Australia”, spiega la società. “Un totale di 30 MWh di tecnologia di accumulo ibrido avanzato, inclusi quello a base idrogeno e le tradizionali batterie agli ioni di litio, sarà collegato a ciascun sito”.
Il passo in più compiuto dall’azienda sta nell’aver puntato allo stoccaggio del vettore tramite il sistema sviluppato presso l’University of New South Wales. L’impianto prende il nome di H2Store e fornisce una soluzione di storage efficiente, compatta e facilmente trasportabile. Il “segreto” sta nell’impiego di materiali idruro nanodimensionati, come l’idruro di magnesio (MgH 2) e il boroidruro di litio (LiBH 4).
Secondo il piano della società d’investimento, la componente di stoccaggio progettata per i due Stati australiani potrebbe accogliere fino a 1,2 GWh di energia pulita; un quantitativo sufficiente ad alimentare 40.000 case per sei ore durante i periodi di picco della domanda. “Providence riconosce le enormi opportunità che esistono nelle nostre regioni e siamo entusiasti di collaborare con le comunità, offrendo opportunità per un’energia più accessibile e persino investimenti locali”, ha commentato il CEO, Henry Sun. “È particolarmente gratificante per noi investire nel Victoria in questo momento, uno Stato che ha sofferto così gravemente a causa di questa pandemia”.
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