Il direttore di Shell, Maarten Wetselaar, ha spiegato il piano della compagnia per divenire leader nel settore elettrico
(Rinnovabili.it) – La Royal Dutch Shell punta a diventare la più grande compagnia di fornitura elettrica al mondo nei prossimi anni: secondo Maarten Wetselaar, direttore del comparto Gas e Nuove energie del colosso energetico, specializzato nell’estrazione, raffinazione e vendita di derivati del petrolio, entro il 2035 il gruppo Shell potrebbe sviluppare attività nel settore dell’energia, tra cui approvvigionamento di clienti, commercio e fornitura di attrezzature, delle stesse dimensioni delle operazioni di petrolio e gas.
In un’intervista al Financial Times, Wetselaar ha annunciato l’investimento iniziale di 1-2 miliardi di dollari annui fino al 2020, pari a circa il 10% del budget annuale di Shell, destinate alle nuove tecnologie energetiche, per poi aumentare il gettito negli anni successivi.
L’obiettivo è quello di diversificare: se attualmente il core business di Shell resta per il 65% la produzione di petrolio, per il 25% quella di gas e per il 10% quella di altre componenti chimiche, entro il 2030 Wetselaar punta a raggiungere il 90% di fatturato ripartendo equamente le attenzioni tra petrolio, gas ed elettricità.
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“Immaginiamo un futuro in cui i consumatori saranno più decentralizzati – ha spiegato il direttore di Shell – Dove ognuno avrà pannelli fotovoltaici sul proprio tetto, batterie d’accumulo nella propria cantina e avrà bisogno di assistenza per ottimizzare i consumi”.
D’altra parte, sulla scia di quanto fatto da altre compagnie europee come Total e Repsol, già da tempo Shell sta investendo nella catena di fornitura di energia elettrica, soprattutto per quanto riguarda il comparto trasporti: il mese scorso ha acquisito la compagnia tedesca Sonnen, specializzata nella produzione di batterie; lo scorso anno, ha assorbito la maggiore utility di energia elettrica britannica, grazie alla quale, per la prima volta, ha avuto accesso diretto nella vendita al dettaglio di elettricità ai consumatori finali. Ha inoltre acquistato New Motion, uno dei più grandi impianti di rifornimento di carburante per veicoli elettrici in Europa.
L’interazione con il modello di produzione e business già sviluppati dalle compagnie petrolifere e la relativa indipendenza rispetto alle centrali alimentate a carbone o a quelle nucleari saranno le chiavi del successo di Shell, secondo Wetselaar: “La fornitura di elettricità sta cambiando: da un modello prevedibile e lineare sta diventando un sistema complesso e interrotto – ha concluso il direttore di Shell – Un’ottima opportunità per chi, come noi, ha grande esperienza nella vendita e nello scambio di energia”.