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Studio top secret: possibile lo shale gas senza il fracking

Studio top secret possibile lo shale gas senza il fracking_

 

(Rinnovabili.it) – L’estrazione dello shale gas può avvenire senza il ricorso al fracking. Lo sostiene un rapporto richiesto dell’ex ministro delle Attività produttive francese, Arnaud Montebourg, che fino al 2014 ha retto il dicastero del premier Manuel Valls. Ma quel rapporto, pubblicato con uno scoop dal quotidiano d’oltralpe Le Figaro, è stato insabbiato.

 

Forse che la fattibilità delle operazioni estrattive senza ricorrere alla tecnica del fracking è davvero possibile? Perché allora il governo doveva seppellirlo in un cassetto? Le Figaro sostiene di aver ottenuto la conferma dell’autenticità del documento da parte dell’ex ministro Montebourg. Tuttavia, il politico non ha rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Il rapporto si intitola “Nuove tecnologie di esplorazione e sfruttamento: gas e petrolio di scisto in Francia”, e giunge alle conclusioni che sia possibile sfruttare lo shale gas senza l’uso della fratturazione idraulica. Questa tecnica, come noto, presenta innumerevoli controindicazioni per la salute umana e l’ambiente, impiega quantità abnormi di acqua e minaccia la biodiversità. Ma il metano ha altre controindicazioni, a prescindere dal fracking: allontana la transizione energetica verso le rinnovabili, poiché è un gas dannoso per l’atmosfera. È responsabile dell’8% circa delle emissioni globali, ed ha un potere climalterante 25 volte superiore alla CO2.

 

Studio top secret possibile lo shale gas senza il fracking-

 

«Questo rapporto – spiega Le Figaro – è stato commissionato da Arnaud Montebourg poco dopo il suo insediamento come ministro delle Attività produttive, a metà del 2012, e venne completato all’inizio del 2014, per essere poi coscienziosamente sepolto» con disappunto dell’ex ministro. Oltre a sancire la fattibilità dello sfruttamento dello shale gas senza l’uso di fratturazione idraulica, un sistema vietato in Francia dalla legge Jacob del 2011, il rapporto sottolinea come il Paese potrebbe approfittare di questa tecnica estrattiva «in termini di crescita, occupazione, competitività industriale, indipendenza energetica». Il giornale francese di area conservatrice sostiene che lo shale gas potrebbe rappresentare «una manna di almeno 100 miliardi di euro per la Francia» e «creerebbe tra 120.000 e 225.000 posti di lavoro». Ma, sostiene il quotidiano, «la gestione politica del caso, paralizzato dal veto assoluto dei Verdi e del Ministero dell’Ecologia, così come la prudenza dell’Eliseo e di Matignon», ne determinarono la sepoltura. Il presidente Francois Hollande, nel luglio 2013, ha assicurato che non ci sarebbe stata esplorazione o sfruttamento del gas di scisto in Francia sotto la sua presidenza.

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