(Rinnovabili.it) – Rimuovere gli ostacoli che bloccano i Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) permettendo ai singoli cittadini “prosumers” o alle piccole e medie imprese, rompere le regole dell’oligopolio e di iniziare scambiare e vendere l’energia pulita in maniera libera. Vale a dire creare un modo per rendersi autonomi nella produzione e nell’utilizzo di energia all’interno di un sistema geograficamente limitato. Questo quanto chiede la petizione lanciata on line da un gruppo di personalità di primo piano impegnate nello sviluppo della generazione distribuita e delle fonti rinnovabili.
L’appello vuole fare pressione sul Governo e Parlamento affinché nell’ormai prossimo esame in aula del ddl Concorrenza sia inserita una norma che sblocchi gli SDC. La scorsa estate, durante il passaggio in Senato, sia il M5S (34.0.3 di Girotto) che il PD (34.0.1 di Valdinosi) avevano presentato degli emendamenti affinché il provvedimento sulla concorrenza eliminasse i nodi agli SDC. Ma tra respingimenti e ritiri, le modifiche non sono passate se non in forma di un ordine del giorno accolto dal Governo, il G/2085/48/10.
Sulla necessità di rivedere la disciplina, si era espressa a luglio 2016 anche l’Antitrust, definendo gli ostacoli all’esistenza di reti private “una discriminazione a favore del modello dominante del sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della generazione.”
A quasi sei mesi di distanza, c’è da chiedersi se il Governo manterrà o meno le promesse, o se come ipotizzato a suo tempo del sentore Tomaselli (relatore del ddl Concorrenza) rimanderà il tutto ad una norma organica a sè stante.
Ecco perché la pressione della petizione assume un ruolo rilevante.
“La mancata approvazione e la penalizzazione di questi sistemi impedisce ad energie come il fotovoltaico ma anche a tutte le altre fonti rinnovabili, di potersi affermare e diffondere in tutto il territorio nazionale”, scrivono i proponenti. L’applicazione di questa riforma non squilibra le reti ma le razionalizza, le rende più programmabili e le accorcia, determinando un immediato risparmio in termini di efficienza dato che la rete perde in trasmissione almeno il 10% di quando immette. Sembra che sull’esame del provvedimento in aula il Governo sarebbe intenzionato a chiedere la fiducia sul testo, apportando alcune modifiche. Per questo chiediamo un impegno concreto a Governo e Parlamento affinché nell’esame in aula del ddl concorrenza venga finalmente approvata questa norma”.