(Rinnovabili.it) – Dopo aver messo a punto la strategia climatica al 2030, il governo scozzese pubblica quella energetica. Le 75 pagine del documento di consultazione riportano tutta l’ambizione verde di cui si è fatto carico il Paese in questi anni: per il futuro, la nazione continuerà ad investire sulla sua naturale vocazione energetica, premendo l’acceleratore sull’innovazione tecnologica.
Le ottime performance ottenute dai parchi eolici marini, soprattutto nel periodo natalizio, hanno spianato la strada ad obiettivi più ambiziosi nelle rinnovabili. La strategia energetica scozzese prevede che entro il 2030 almeno il 50% di tutta l’energia impiegata per soddisfare i fabbisogni elettrici, termici e dei trasporti provenga da impianti rinnovabili.
La strada da compiere è ancora lunga ma non particolarmente in salita: attualmente il Paese ottiene il 47% dell’energia di cui ha bisogno da prodotti petroliferi in gran parte estratti dalle piattaforme nel Mare del Nord, e il 27% dal gas naturale, proprio e importato. Dal canto loro, le green energy coprono già il 60% dei consumi elettrici e la rapida crescita dell’eolico offshore fa ben sperare il governo, seppur costretto ad ammettere che le fonti fossili avranno ancora un ruolo importante nel processo di transizione energetica.
“Possiamo essere tutti orgogliosi di questi successi, – ha commentato il ministro all’energia Paul Wheelhouse – tuttavia, è chiaro che saranno necessari ulteriori progressi, in particolare nei trasporti e nella fornitura di calore a basso tenore di carbonio, se vogliamo rimanere sulla buona strada per raggiungere il nostro ambizioso obiettivo climatico”.
Il progetto avanza una serie di proposte per raggiungere questo obiettivo, e dunque per incrementare la produzione esistente e accelerare lo sviluppo di tecnologie emergenti come le reti intelligenti, gli impianti di stoccaggio energetico, i veicoli a idrogeno e le turbine eoliche galleggianti. La Scozia promette anche una “rinnovata attenzione all’efficienza energetica”, attraverso “un approccio mirato a ridurre la domanda e a trasformare le case e le imprese” di tutto il Paese. Tra le proposte spuntano per la prima volta anche i green bond, quale strumento per incrementare gli investimenti in patria.