(Rinnovabili.it) – Ha rilanciato il Labour dopo 8 anni di dominio dei Tories, prendendo il 57% dei voti e salendo di slancio sullo scranno di sindaco di Londra al City Hall. Ma Sadiq Khan, che negli ultimi giorni si è guadagnato le prime pagine dei media internazionali, adesso dovrà dar seguito ad un ambizioso programma di transizione energetica verso le rinnovabili.
Il sindaco laburista ha promesso infatti di mettere la capitale inglese sui binari per raggiungere un’alimentazione 100% rinnovabili nel 2050. L’impegno segue quello di altri sindaci del Labour Party di tutto il Regno Unito: Edimburgo, Manchester, Newcastle, Liverpool, Leeds, Nottingham e Glasgow.
La capitale, secondo una relazione del think tank IPPR, è in ritardo sulla tabella di marcia per abbattere le emissioni di carbonio. Khan ha scommesso che la sua città può farcela a raggiungere l’obiettivo di metà secolo: «Se vale per Sydney, Copenaghen e New York, perché non dovrebbe andar bene per Londra? Abbiamo accumulato un ritardo nel nostro target per il 2025. Voglio essere il sindaco più verde di Londra abbia mai avuto».
Il neo sindaco ha dichiarato anche che farà pressioni sul governo per ottenere incentivi alla rottamazione dei veicoli diesel per chi decide di acquistare auto a basse emissioni, mentre lavorerà sul fronte del trasporto pubblico per accelerare la messa in circolo di nuovi autobus “puliti” nelle arterie più trafficate ed inquinate della città. A partire dal 2020, l’obiettivo è acquistare soltanto autobus elettrici o a idrogeno. Inoltre, Khan è un sostenitore delle partnership pubblico-privato per la costruzione di stazioni di ricarica.
Sul fronte ambientale ha promesso di vietare il fracking a Londra, di piantare 2 milioni di alberi, ampliare la zona a traffico limitato e di lavorare affinché la London Pension Fund Authority abbandoni i residui investimenti nei combustibili fossili.
Le promesse di Sadiq Khan toccano anche l’autoconsumo e l’aiuto al fotovoltaico di piccola scala. La sua intenzione è «ampliare l’utilizzo di energia solare in tutta la città e sostenere le comunità che vogliono organizzare dei sistemi autonomi di generazione pulita». Anche l’amministrazione dovrebbe fare la sua parte, con l’installazione di pannelli solari sugli edifici e sul suolo pubblico