(Rinnovabili.it) – Il governo della Romania ha imposto un tetto alla quantità di energia da fonti rinnovabili che i grandi consumatori industriali dovranno acquistare quest’anno. Il nuovo colpo di scure sul comparto delle green energy rumene arriva proprio in questi giorni nel tentativo di aiutare il comparto produttivo nazionale a compensare gli elevati costi dell’energia e a scongiurare l’imminente minaccia di nuovi tagli sul lavoro prima delle elezioni. Il cap rientra infatti in un più ampio insieme di misure che il governo intende applicare a partire da quest’anno per andare in contro alle esigenze dei consumatori industriali, che da tempo hanno minacciato tagli di produzione, licenziamenti e delocalizzazione degli impianti a causa degli elevati prezzi dell’energia. Peccato che l’iniziativa crei ancora una volta instabilità nel mercato delle energie alternative, aumentando l’incertezza degli investitori.
Attualmente infatti il regime di sostegno alle rinnovabili della Romania prevede che agli operatori vengano rilasciati dei certificati verdi per ogni megawatt di energia verde prodotta e che i grandi utenti industriali ne acquistino obbligatoriamente una percentuale, sulla base di un contingente annuo progressivamente in crescita e fissato dall’Authority energetica nazionale. Si prospetta così una seconda ondata di ridimensionamento del regime statale, dopo che lo scorso dicembre il Parlamento rumeno aveva approvato la riduzione del sistema incentivante attraverso una nuova legge, nonostante l’entrata in vigore sia stata per ora stata rinviata per nuove valutazioni parlamentari comportando questo una riduzione ancor più grave per l’intero settore.