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La Commissione esorta i Paesi UE a risparmiare un altro 15% di gas

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Raccomandato altro taglio volontario alla domanda di gas

(Rinnovabili.it) – Gli sforzi messi in campo dai Ventisette per risparmiare gas nel pieno della crisi energetica hanno permesso all’Unione Europea di mettersi al riparo da un’interruzione degli approvvigionamenti russi. Per la precisione da agosto 2022 a dicembre 2023 il Blocco ha ridotto la domanda di gas del 18%, riuscendo a fare a meno di 101 miliardi di metri cubi di carburante. È indubbio che al risultato abbiano contributo anche condizioni meteo più miti nei mesi invernali. E non può essere ignorato che parte dei risparmi dipenda anche dal contributo extra delle centrali a carbone, riportate temporaneamente al massimo delle attività.

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In ogni caso le norme temporanee redatte dalla Commissione Europa hanno colto nel segno e contribuito ad aumentare la sicurezza energetica regionale. Ecco perché, con il regolamento d’emergenza (2022/1369/CE) ormai agli sgoccioli, Bruxelles torna sulla questione chiedendo agli Stati membri un ulteriore impegno.

L’esecutivo UE ha proposto ieri l’adozione di una raccomandazione sul prolungamento delle misure per risparmiare il gas. Questa raccomandazione, che dovrebbe essere adottata dal Consiglio, incoraggia gli Stati membri a continuare ad adottare azioni volontarie per mantenere una riduzione collettiva della domanda del 15%, rispetto al consumo medio di gas registrato tra aprile 2017 e marzo 2022. 

Mercati fragili e suscettibili

“Recenti episodi di significativa volatilità dei prezzi, compresi quelli durante l’estate e l’autunno del 2023, quando i prezzi sono aumentati di oltre il 50% in poche settimane a causa dello sciopero in impianti australiani di GNL e l’interruzione dell’attività del connettore baltico, mostrano che i mercati rimangono fragili e suscettibili anche a shock relativamente minori riguardanti la domanda e l’offerta”, scrive la Commissione UE.

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In tali condizioni, il timore che l’offerta di gas naturale possa scarseggiare può innescare reazioni sistemiche negative in tutta l’Unione con gravi ripercussioni sui prezzi dell’energia”, prosegue l’Esecutivo europeo. “Inoltre, a causa del calo significativo delle importazioni di gas attraverso i gasdotti russi nell’ultimo anno, la disponibilità complessiva delle forniture di gas all’Unione è notevolmente diminuita rispetto alle condizioni pre-crisi. L’Unione ha ricevuto circa 25 miliardi di metri cubi di gas russo tramite gasdotti e, nel complesso, le forniture russe hanno rappresentato solo il 15% delle importazioni totali dell’Unione (gasdotti e GNL) nel 2023, rispetto al 45% nel 2021”.

Risparmiare gas, la parola al Consiglio dell’Unione

In questo contesto risparmiare gas, seppur come misura volontaria, può contribuire a d allentare la tensione. La raccomandazione, che verrà discussa dalla commissaria per l’Energia Kadri Simson e i ministri dell’Energia dell’UE al Consiglio di lunedì 4 marzo, chiede anche che gli Stati membri comunichino il proprio consumo di gas a Bruxelles tramite Eurostat almeno ogni due mesi e non oltre il quindicesimo giorno del mese successivo. E che le misure scelte dai paesi per ridurre la domanda siano chiaramente definite, trasparenti, proporzionate, non discriminatorie e verificabili.

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