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Cinque ingredienti per risolvere il trilemma energetico

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(Rinnovabili.it) – Lo sviluppo di un quadro climatico chiaro e di un obiettivo di riduzione delle emissioni a livello globale è essenziale per ottenere i finanziamenti necessari a realizzare una nuova infrastruttura energetica sostenibile. A sostenerlo è il nuovo rapporto del World Energy Council, dal titolo ‘Le azioni prioritarie in materia di cambiamento climatico e per bilanciare il trilemma energetico’. L’organizzazione, che rappresenta le principali aziende energetiche di tutto il mondo, comprese quelli dipendenti dai combustibili fossili, ha affermato che, per evitare pericolosi cambiamenti climatici, saranno necessari dai 48 ai 53 mila miliardi di dollari di investimenti.

I risultati di questa quinta edizione del report, sostengono che un dialogo tra i negoziatori climatici e i responsabili del settore energetico è quanto mai essenziale  per garantire un impegno e l’attuazione di misure mirate e concrete.

 

In questo senso la definizione, durante il Vertice ONU di Parigi 2015, di un obiettivo sulle emissioni chiaro e monitorabile – scrivono gli autori – consentirebbe al settore industriale e finanziario di sbloccare gli investimenti e favorire la transizione verso un futuro energetico sostenibile. Joan MacNaughton, presidente esecutivo del  World Energy Trilemma, ha commentato così il documento dal palco della sesto vertice ministeriale di  Clean Energy (CEM6) a Merida, in Messico: “I nostri risultati dimostrano che esiste una vera e propria sete d’attuazione di impegni forti – il fuoco deve passare ora dalla negoziazione all’azione. Se questo non avverrà, diventerà sempre più difficile raggiungere i tre obiettivi trilemma: sicurezza energetica, equità energetica e sostenibilità ambientale”.

 

Il rapporto identifica cinque fattori politici ritenuti essere la chiave di volta per il successo della transizione verso un sistema energetico a basso tenore di carbonio, e per questo chiede di:

– Rimuovere gli ostacoli agli scambi e consentire il trasferimento tecnologico, comprese le tariffe sui beni e i servizi ambientali, e la protezione dei diritti della proprietà intellettuale.

 

– Impostare un prezzo del carbonio per livellare il campo di gioco e riorientare gli investimenti verso soluzioni a basso tenore di carbonio.

 

– Fornire i giusti segnali politici per accrescere gli investimenti, accompagnati da un portafoglio di progetti bancabili per attrarre maggiori capitali privati.

– Potenziare la gestione della domanda, compreso l’aumento dell’efficienza energetica nei settori residenziale, commerciale, industriale e dei trasporti.

– Privilegiare e costruire piattaforme per l’innovazione e la Ricerca e Sviluppo, soprattutto nel caso degli investimenti per le nuove tecnologie, così come dare il via ad una nuova era di collaborazione tra i settori pubblico e privato.

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