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Rinnovabili vs fossili: i trend UE sono a favore dell’energia pulita

rinnovabili vs. fossili

 

(Rinnovabili.it) – Le energie rinnovabili si stanno dimostrando una buona cura contro la dipendenza europea dalle fonti fossili. C’è voluto tempo e ancora ce ne vorrà prima che l’energia pulita soppianti quella definita “tradizionale”, ma secondo l’Agenzia europea dell’ambiente AEA, le premesse ci sono tutte. Nell’Unione Europea la quota di green energy è aumentata dal 14,3% nel 2012 al 15% nel 2013 e sulla base dei dati preliminari elaborati dalla stessa AEA (e la recente conferma di Eurostat) la percentuale ha conquistato 1% in più nel 2014, confermando una crescita contenuta ma solida.

 

E man mano che eolico, fotovoltaico e biomasse crescono, l’uso di combustibili fossili diminuisce progressivamente. Nell’ultimo rapporto pubblicato dall’Agenzia questo calo è quantificato con numeri precisi che condannano soprattutto il carbone. Il consumo aggiuntivo di energie rinnovabili, rispetto al livello del consumo nel 2005, ha permesso all’UE di ridurre la sua domanda di combustibili fossili di 110 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) nel 2013. Ciò equivale ad una riduzione lorda di emissioni di anidride carbonica di 362 milioni di tonnellate.

 

Il documento, che valuta i progressi nell’impiego dell’energia pulita nei ventotto Stati membri, rivela che tra tutti i combustibili fossili, il carbone è la fonte più facilmente rimpiazzata dalle rinnovabili in tutta Europa (circa il 45% di tutti i combustibili fossili evitati nel 2013 e nel 2014), seguita dal gas naturale (circa il 29% di tutti i combustibili fossili evitati). L’assorbimento delle green energy ovviamente varia ampiamente tra i Paesi della UE, con percentuali che vanno da più del 30% del consumo finale lordo di energia in Svezia (52,1%), Lettonia (37,1%) e la Finlandia (36,8%), a meno del 5% in Lussemburgo (3,6%), Malta (3,8%) e Paesi Bassi (4,5%). Come risultato della crescita nazionale del consumo di rinnovabili a partire dal 2005, la Germania, l’Italia e la Spagna possono definirsi i tre Stati membri in cui si è verificata la più grande riduzione nell’uso di combustibili fossili e nelle emissioni di gas serra.

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