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Rinnovabili: Velo conferma ipotesi “decreto spalma-incentivi”

Rinnovabili: Velo conferma ipotesi 'decreto spalma-incentivi'(Rinnovabili.it) – Le notizie iniziate a circolare solo qualche giorno fa sull’ipotesi di un nuova misura retroattiva sulle rinnovabili avrebbero trovato una prima, seppur cauta, conferma. A darla è il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, in un’intervista concessa all’Ansa. “C’è nell’aria un decreto spalma-incentivi che potrebbe intervenire in maniera retroattiva sul solare, impattando sugli investimenti già fatti dalle aziende”, ha affermato la Velo avvalorando dunque le preoccupanti indiscrezioni di questi giorni.

 

I rumors volevano infatti che il Governo si stesse preparando ad imporre in maniera obbligatoria una riduzione del 20% delle tariffe per degli impianti esistenti, spalmando, di contro, questi incentivi su 27 anni anziché su 20, come previsto dalla norma attuale. Perché un simile provvedimento? Ancora una volta la motivazione presentata sarebbe quella di una riduzione delle bollette, in questo preciso caso per tagliare del 10% la fatture elettriche per le piccole e medie imprese. Per il sottosegretario, però “l’idea che la bolletta del Paese sia alta per colpa degli incentivi alle rinnovabili trova degli appoggi. E noi siamo costretti ad arrivarci sulla difensiva”. Preoccupanti anche le tempistiche: il nuovo decreto spalma-incentivi potrebbe esser pronto prima delle elezioni europee (22-25 maggio). 

 

Una attacco diretto alle rinnovabili che se non fermato, spiegano oggi Gianni Girotto, Vito Petrocelli, Gianluca Castaldi del Movimento 5 Stelle al Senato, rischia di portare al collasso un settore fondamentale per la ripresa economica come quello della produzione di energie pulite. “Per ridurre i costi dell’energia ci sono numerose altre strade percorribili. La proposta del Governo è una vera stangata, secondo i Cittadini Senatori M5S della X Commissione Industria, che supera ogni principio di certezza del diritto colpendo di fatto in modo retroattivo quelli acquisiti che hanno spinto in questi anni numerosi operatori ad investire in un settore dai molteplici effetti benefici. Un modo che ci vede assolutamente contrari, utilizzato per far cassa alle promesse di Renzi in tema di energia, per  mantenere il monopolio dei grandi gruppi  del sistema energetico”. 

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