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Rinnovabili: UE senza ritardi sugli obiettivi al 2020

Nel 2015 le fonti di energia pulita hanno contato per il 16,4% dei consumi totali di energia del continente, rispettando la tabella di marcia per portarle al 20% fra 3 anni

Elettricità al 100% da rinnovabili? Per il Pianeta è possibile

 

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea sta rispettando la tabella di marcia sulle rinnovabili, ma non mancano paesi che possono e devono fare di più. È un rapporto con luci e ombre quello che la Commissione presenterà ufficialmente domani e che è stato anticipato nei suoi contenuti essenziali oggi dall’agenzia Reuters. Il documento fotografa lo stato dell’arte riguardo gli impegni sul clima dell’Unione e fa un bilancio in itinere sottolineando le correzioni che appaiono necessarie.

In generale, l’UE dovrebbe riuscire a rispettare l’impegno di portare al 20% la quota di rinnovabili entro il 2020. Il rapporto del braccio esecutivo dell’Unione conferma che nel 2015 le fonti di energia pulita hanno contato per il 16,4% dei consumi totali di energia del continente. In quell’anno eolico, solare, idroelettrico e biomasse hanno portato un risparmio di circa 16 mld di euro sulle importazioni di combustibili fossili. Tra le rinnovabili, la crescita maggiore a livello europeo è stata registrata dall’eolico onshore, mentre lo sviluppo del fotovoltaico è stato caratterizzato da un andamento più altalenante.

 

Bruxelles però ammonisce però tre paesi – Gran Bretagna, Irlanda e Lussemburgo – perché accusano dei ritardi e sottolinea che tutti gli stati dovranno raddoppiare gli sforzi nei prossimi anni per restare in linea con gli obiettivi. Obiettivi che la Commissione, con il Pacchetto Invernale rilasciato lo scorso novembre, ha fissato (o meglio, confermato) al 27% di rinnovabili nel 2030. Altro fattore che contribuisce a frenare la diffusione e la crescita delle rinnovabili è la mancanza di uniformità tra le strategie nazionali di supporto all’energia pulita, che si traducono in una generale incertezza normativa.

Per quanto riguarda il settore dei trasporti, a fronte dell’obiettivo al 2020 del 10%, il livello raggiunto nel corso del 2015 è stato del 6%. Il rapporto della Commissione imputa il ritardo allo stallo nella diffusione dei biocarburanti avanzati.

Non manca uno sguardo generale alle prospettive future, alla luce della vittoria di Donald Trump e delle sue prime mosse per quanto riguarda ambiente e energia. “Nonostante le attuali incertezze geopolitiche – ha commentato il commissario al Clima e all’Energia Miguel Arias Cañetel’Europa continuerà ad andare avanti nella transizione energetica e guarderà alla Cina e a molti altri attori per spingere in questa direzione”.