(Rinnovabili.it) – Il numero di economie emergenti dotate di politiche energetiche che sostengano la crescita delle fonti rinnovabili è aumentato di sei volte in soli otto anni, passando da i 15 Paesi del 2005 ai 95 di oggi. Questi 95 economie in via di sviluppo ora costituiscono la stragrande maggioranza dei 144 paesi con obiettivi e politiche a sostegno delle green energy. A rivelarlo è il nuovo rapporto Renewables Global Status Report (GSR) di REN21. Il documento fornisce una panoramica completa e tempestiva del mercato delle energie rinnovabili, per dare la possibilità a politici, industriali, investitori e società civile di prendere decisioni informate.
Secondo quanto si legge nel report nel 2013 l’energia rinnovabile ha continuato ad espandersi in tutto il mondo – in aumento di oltre l’8% su base annuale – arrivando a soddisfare quasi un quinto del consumo finale di energia a livello globale. Nel dettaglio lo scorso anno le fonti alternative hanno rappresentato il 56 % della nuova capacità di generazione di energia elettrica. A sorprendere sono soprattutto le performance della Cina dove le green energy hanno superato per la prima volta , per nuova potenza istallata, fossili e nucleare.
Tra i dati più interessanti riportati da REN21, quello del sorpasso del fotovoltaico sull’eolico, in termini di nuove istallazioni. Nonostante la diminuzione del ben 22% degli investimenti rispetto al 2012, le istallazioni fotovoltaiche sono aumentate del 32% nel corso dello scorso anno. Ciò si è tradotto in oltre 39 MW di nuova potenza solare installata che porta il totale a circa 139 GW fotovoltaici nel mondo. Altro dato interessante, quello inerente l’energia idroelettrica che è aumentata del 4 %, passando a circa 1.000 GW nel 2013, quasi un terzo della capacità elettrica verde aggiunta. Nel mercato eolico sono stati aggiunti oltre 35 GW di nuova capacità portando così quella cumulata sopra i 318. Nonostante i diversi anni di record, il trend di crescita dell’eolico è però diminuito di quasi 10 GW rispetto al 2012, principalmente a causa della forte contrazione del settore statunitense.